Quelle opere abbandonate ai vandali impuniti, nella Città della ceramica

Poche informazioni per i visitatori e zero tutele per il lavoro gli artisti

Dopo il danno l’insulto: la base dell’opera in ceramica usata come cestino dei rifiuti

Martedì, 30 agosto 2022

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di una lettrice.

Questo è quello che accade nella “Città della ceramica”, Oristano. Dove non esiste nessuna informazione sull’installazione delle ceramiche nel centro storico e i visitatori si chiedono che significato abbiano quelle opere sparse per le piazze.

Poi si imbattono nell’opera deturpata (per l’ennesima volta) della ceramista Valentina Pisu, nella piazzetta adiacente a via San Saturnino, molto meno trafficata rispetto alle altre piazze e dove, evidentemente, i vandali possono agire indisturbati, nell’indifferenza totale di chi queste opere le ha commissionate e dovrebbe tutelarle.

La creazione di Valentina Pisu, prima del passaggio dei vandali

È possibile che non si riesca a posizionare quest’opera in un luogo che le dia maggiore visibilità e dove possa essere rispettata?

È possibile che chi commette questi atti venga punito in modo esemplare, tanto da essere un deterrente per altri teppisti?

Ma soprattutto, è possibile che il centro di Oristano abbia l’attenzione che merita e appaia pulito e dignitoso per tutti, anche per chi abita in città tutto l’anno e vorrebbe poter esserne fiero?

Sembra tanto difficile.

Stefania Costanzo

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