Raduni mondiali di Zorro a Oristano dal 1983 al 2022: chi ha foto o video?

Li cercano l'Università di Aristan e l'associazione Oristano e Oltre per la realizzazione un documentario

Barbara Alberti all’ultimo raduno degli Zorro a Oristano

Lunedì, 25 luglio 2022

Qualcuno ha conservato foto o filmati – anche brevi e di bassa qualità – dei tre raduni mondiali di Zorro a Oristano? Li cercano l’Università di Aristan e l’associazione Oristano e Oltre, per realizzare un documentario sulle imprese del giustiziere mascherato in città.

“Del primo soprattutto, quello del 1983, abbiamo raccolto pochissime immagini; soltanto un filmato di sette minuti un po’ rovinato, girato alla stazione ferroviaria di Oristano, dove gli Zorro locali attendevano un treno pieno di Zorro che arrivavano dall’estero, e cinque o sei foto”, si legge in una nota firmata da Filippo Martinez. “Del secondo raduno (2004) abbiamo un certo numero di foto ma pochissimi filmati. Il terzo invece, quello di quest’anno, è ricco di documenti ma saranno ben accette ulteriori immagini”.

“Oltre ai raduni inoltre vorremmo documentare altri blitz di Zorro, come quando si oppose con successo alla costruzione di un traliccio telefonico molto vicino a una scuola materna; o quando organizzò una mostra che suggerì soluzioni alternative per l’arredamento della piazza deturpata dal mezzo traliccio già costruito; o gli interventi a favore del quartiere abbandonato di Torangius; o la gara per l’assegnazione del marchio di produzione della Zorraccia, la vernaccia di Zorro; o ancora la battaglia vittoriosa di Zorro per la sistemazione dell’impianto idrico al campo Tharros”, si legge ancora.

Chi è in possesso di foto o filmati può comunicarlo al numero 328.3032947 oppure all’indirizzo mail aristanperzorro@gmail.com.

“Gli autori delle foto o dei filmati che verranno utilizzati saranno citati nei titoli di coda del documentario”, precisa il regista oristanese, “ma soprattutto avranno la soddisfazione di aver partecipato al racconto di una serie di eventi polifonici assolutamente unici nella storia del costume… e dell’arte. Grazie”.

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