Nasce il Comitato della difesa dei pini di Torre Grande: no all’abbattimento dei 49 alberi sul lungomare

Partita anche una raccolta di firme

Il rendering del nuovo progetto del lungomare di Torre Grande

Sabato, 4 giugno 2022

Con l’arrivo di ottobre inizieranno i lavori di riqualificazione del lungomare di Torre Grande. Lavori che prevedono anche l’abbattimento di 49 storici pini ritenuti dai progettisti dannosi per le case e per chi si trova a passeggiare sul lungomare.

C’è però chi dice no e contesta l’abbattimento degli alberi definendolo “un atto scellerato verso la natura!”.

E’ così che si legge in diversi volantini diffusi in diversi locali e sulla rete, mentre sulla piattaforma di Change.or è stata avviata una petizione online.

E’ nato anche il Comitato per la difesa dei pini di Torre Grande, formato, al momento, da un centinaio di persone. Tra loro l’artista Salvatore Garau; gli agronomi Carlo Poddi ed Elisabetta Falchi (quest’utima ex assessore regionale e viepresidente nazionale di Confagricoltura); e Franca Patta responsabile del Wwf Oristano.

Secondo il Comitato, l’abbattimento porterebbe a un imbruttimento e impoverimento del lungomare e non avrebbe una polausibile giustificazione.

“L’abbattimento – sostiene Carlo Poddi, agronomo e direttore forestale – deve essere motivato in estrema ratio solo per pubblica incolumità ed in seguito ad approfondita analisi botanica, fitosanitaria e strutturale, che si basa sulla conoscenza del sistema albero e della specie in questione, che deve essere effettuata da professionista, arboricoltore di comprovata esperienza, cosi da garantire un adeguata analisi delle reali condizioni delle alberature”. 

Dello stesso parere anche Salvatore Garau: “Si sta buttando giù senza una motivazione precisa. Non c’è nessuna valutazione ambientale dietro che attesti la necessità di abbattere questi alberi: non sono malati e il problema delle radici che invadono manto stradale e alcune abitazioni è risolvibile con la giusta tecnica e competenza. Nel 2022 la soluzione non può e non deve essere l’abbattimento di una specie presente in natura. Non ci sono bastati gli incendi dell’estate scorsa che hanno devastato il territorio e depredato la natura? Ci si deve mettere pure l’uomo a distruggere l’ambiente che lo circonda?”.

“Non solo – prosegue Garau – non si stanno contando i danni che si arrecherebbero alle tante specie di uccelli che sono soliti nidificare su questi pini, ma si cancellerebbe anche la memoria storica di tanti oristanesi che associano il nome di Torre Grande non solo alla sua torre ma anche ai suoi pini. E poi, diciamo anche che questi alberi hanno di per sé una funzione anche estetica: quante case in prima fila diroccate e fatiscenti sono coperte grazie a questi alberi?”.

Il Comitato non si oppone quindi alla riqualificazione del lungomare e della marina di Torre Grande, ma si oppone a quella che viene da loro considerata una scelta amministrativa “folle che non tiene conto della bellezza dei potenti alberi, vere sculture viventi presenti sul lungomare”. L’invito è quello di “lottare perché il nuovo lungomare sia costruito attorno alla bellezza esistente”.

Da qui l’appello anche al futuro sindaco di Oristano: “Chiediamo a chi verrà eletto – riprende l’artista Salvatore Garau – di rivalutare il progetto e di adottare delle soluzioni che oggi, nel 2022, sono assolutamente fattibili per salvare queste specie e allo stesso tempo preservare quello che sarà il nuovo manto stradale e le case in prima fila dalle radici”.

Una volta liberati dagli alberi, il progetto prevede inoltre il rifacimento dei nuovi marciapiedi con un legno particolare, a detta dei progettisti molto resistente e sperimentato anche in altri lungomari. Anche su questo punto, in particolare, lo stesso Salvatore Garau esprime il suo parere.

“Si dice che sarà bello come quello di Rimini… – aggiunge Garau – e cosa c’è di bello in una distesa di un chilometro e mezzo di nulla, senza alberi, con del legno che a detta di altri architetti con cui ci siamo confrontati non resisterà agli agenti atmosferici, o ancora alle piccole aiuole che verranno fatte con le piante aromatiche. Da lì i passanti potranno sedersi e prendere ombra? E poi, non da ultimo il progetto di fare una seduta-palco nella piazza, davanti alla torre, per guardare il mare… si tratta un un vero e proprio orrore!”.

Il Comitato per ora attende l’elezione del nuovo sindaco, e si spera in una collaborazione e soluzione alternativa. “Io stesso – conclude Salvatore Garau – ho deciso di posticipare un evento importante che stavo organizzando a Berlino a breve per dedicarmi alla causa e spero che ci sia collaborazione e ascolto. Siamo pronti ad appoggiare e sostenere il nuovo sindaco se verrà incontro alle nostre richieste. Qualora si volesse invece continuare con questo progetto e quindi abbattimento degli alberi, non ci fermeremo”.

Il volantino contro l’abbattimento dei pini

Il progetto. Si tratta di un intervento di 5,7 milioni – finanziato con le risorse della programmazione territoriale, arrivate grazie a una collaborazione avviata con l’Unione di Comuni Costa del Sinis Terra dei Giganti. I professionisti della Dodi Moss – Studio Sulmona e Sab dovranno ora presentare il progetto esecutivo del nuovo lungomare di Torre Grande.

Leggi qui: Passo avanti per il nuovo lungomare a Torre Grande: un altro sì al progetto da conferenza di servizi e Giunta

13 Commenti

  1. Ma è mai possibile che dobbiamo sempre fare le pecore, anche a nostro discapito. Dopo aver deturpato la piazza Roma in una pietraia desolante senza quasi verde ora anche Torregrande peoprio NO…

    .

  2. Ennesimo comitato per bloccare lavori di pubblica utilità.
    Poi se fallisce il progetto del super esperto del comitato, chi paga i danni delle radici? I componenti del comitato e chi firma la petizione?
    Poi quando le radici continueranno a spaccare tutto, partiranno le critiche perché non sono stati abbattuti.
    Basta

  3. Se esiste soluzione giusto che vengano salvati …però la foto di presentazione del nuovo lungomare non è reale almeno che non si butti giù la prima fila di case 😁

  4. Lasciamoli ancora così distruggeranno per bene marciapiedi e strada , così la gente finalmente potrà storpiarsi per bene . Assurdo ,finalmente c’è un bel progetto e subito comitati che vanno contro . Allucinante.

  5. Se si vuole ci sono molte altre soluzioni!!!
    Basta solo un po’ di buon senso….
    Se poi,passeggiando nel lungo mare vi cade un albero addosso, non rompete le palle…..

  6. Cari lettori, vi invito a non agitarvi. Direte, perché mai? Perché tutti i progetti che hanno presentato, con tanto di rendering in tutti gli anni, alla prova dei fatti (cioè una volta realizzati) hanno preso un aspetto totalmente all’opposto. (Vedasi palasport, centro intermodale, circonvallazioni, foro boario, stazione ferroviaria, aerostazione aeroporto, ecc.). Morale della favola? Aspettatevi di tutto, ma sempre in peggio … Oristano é così !!!

  7. Beh, dai. L’antica tradizione oristanese, che già dalla fine del 1800, pretende che quello che abbiamo di bello e funzionale venga distrutto, rovinato e storpiato da qualcosa di più moderno, più brutto e che con Oristano non abbia nulla a che fare. Vedi il basalto nero di piazza Roma piuttosto che il duomo o quella piazza calcinata dal sole senza un filo d’ombra, dove fanno s. Croce… la nuova piazza Ungheria, dove non si capisce per attendere i passeggeri, dove ci si deva fermare? E, importantissimo, che sia immancabilmente meno funzionale di prima.
    E Torregrande era da molto senza subire violenza… bisogna agire subito!
    Però qualcuno….ad’a lavorà…🤷🏽‍♂️ E tanto basta.

  8. Abattono alberi e disboscano .. dapertutto rendendo un deserto ..poi le docce in spiaggia malfunzionamenti e arrugginite …con rischio di tagliarsi e tetano

  9. Buongiorno. a tutti. Stamattina son stato a Torre a prendere un buon caffè quasi sotto i pini. Bellissimo.
    Ci rendiamo conto della pazzia che vogliono fare? Chi ha fatto il progetto probabilmente non è andato mai in campagna e di natura non sa nulla. Non ci vuole molto studio per trovare la soluzione. Eccola: eliminare l’asfalto, scendere mt. 1,50 eliminando le radici (non muore la pianta), sostituire tutta la passeggiata con lastre di granito (vedi Tempio) o in basalto, che grazie a Dio cin desti… Sarebbe un valore in più per la borgata, e se fra 20 anni le radici rispuntassero ci sarebbe solo da togliere le lastre…
    Pessima iniziativa questa del Comune, in era di degrado così…
    Saluti
    Mario Solinas – Santa Giusta

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