Vincenzo Agostino, “monumento all’antimafia”, ospite al De Castro per i 30 anni dalla strage di Capaci

Il padre del poliziotto ucciso nel 1989 dialogherà con gli studenti

Vincenzo Agostino – Foto Agi

Giovedì, 7 aprile 2022

Sarà Vincenzo Agostino – il padre dell’agente di polizia della Questura di Palermo ucciso a Villagrazia di Carini insieme alla moglie incinta – l’ospite con il quale il presidio di Libera del Liceo classico di Oristano ricorderà i 30 anni dalla strage di Capaci. Lo ha annunciato il dirigente dell’istituto, Pino Tilocca.

Agostino, considerato il monumento all’antimafia, il 20 maggio racconterà la sua storia agli studenti del De Castro, che si confronteranno con la determinazione di un uomo – ormai anziano, ma ancora pronto a dar battaglia – che continua a chiedere giustizia per il figlio, la nuora e il bambino che lei portava in grembo.

Simbolo della sua protesta e della lotta alla mafia è la lunga barba bianca: non la taglia dal 1989, anno nel quale Antonino e Ida vennero assassinati.

La stessa notte dell’omicidio qualcuno entrò nell’abitazione del poliziotto e della moglie per prelevare degli appunti che Agostino teneva nascosti in un armadio. La vicenda sembra legata al fatto che proprio Antonino, un mese prima, aveva contribuito a sventare l’attentato contro Giovanni Falcone all’Addaura.

Ancora in fase di definizione gli aspetti più pratici della commemorazione al Classico, che segue il toccante l’incontro avvenuto le scorse settimane tra Agnese Moro, Franco Bonisoli e i ragazzi della scuola, per una rilettura degli anni di piombo improntata sul dialogo e sul confronto.

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