Oristano si sveglia e trova il primo segno di Zorro sulla Torre di Mariano II

Incursione artistica di Filippo Martinez e Manu Invisible, in vista del terzo raduno mondiale in nome della "Zeta"

Filippo Martinez e Manu Invisible davanti alla Torre – Foto Antonio Falchi

Venerdì, 29 aprile 2022

Manca meno di un mese al terzo raduno mondiale degli Zorro e oggi in centro città c’è stato un primo assaggio dell’iniziativa dell’Università di Aristan guidata dal regista Filippo Martinez, che sta già suscitando l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media nazionali e non solo.

Dalle prime luci dell’alba ai piedi del simbolo della città di Oristano, la Torre di Mariano II, due uomini mascherati, ma non per questo sconosciuti, hanno dato via alla prima incursione nel segno di “La zeta è mia! Io sono Zorro”.

Riprendendo la bandiera dei quattro mori, dalle 4 del mattino fino alle 9, Manu Invisible, il noto street artist, ha dato vita a un’opera unica ripresa da un disegno di Filippo Martinez. Al posto dei quattro mori quattro Zorro, sempre di profilo. Torre sfregiata? Ovviamente no: il disegno è stato realizzato dopo aver protetto la base del momumento con il cellophane.

Filippo Martinez e Manu Invisible all’opera – Foto di Antonio Falchi

“Il disegno matrice è mio”, spiega Filippo Martinez, portavoce dell’iniziativa provocatoria e ironica, “e Manu Invisible, uno dei migliori writer italiani, ha ripreso l’immagine e l’ha rifatta. È stato molto bravo”. Il tema è sempre lo stesso: Riprendiamoci la zeta!

“Adesso tutti fuggono dalla zeta”, aggiunge Martinez, “l’ha levata anche la Galaxy. Zorro invece, in nome dell’infanzia di tutti i tempi, non solo anagrafica, vuole riconquistare la zeta, rendendole il senso di giustizia e di intelligenza, di agilità e libertà.”

“Ora la vediamo disegnata sui carri armati”, prosegue Martinez, “e questo sta inibendo tutti, basti pensare che anche per un film presentato a Cannes, Zombie, hanno scelto di modificare il titolo. Zorro, invece, con la forza della sua moltitudine – perché Zorro non sono io, è una moltitudine, oltre che uno stato mentale – si oppone. Da solo, ma se continua così, ci sarà una diffusione planetaria di questo messaggio”.

E anche la scelta del monumento dove realizzare l’opera non è affatto casuale. “La torre di Mariano II è simbolo dell’opposizione degli Arborea e della resistenza all’invasione spagnola, la scelta quindi non è casuale”, spiega Filippo Martinez.

Finirà qui? Martinez dice che ci potrebbero essere altre incursioni, ma già grazie a quella di oggi se ne parlerà per molto tempo.

L’opera è tuttora visibile: il Comune di Oristano, a detta di Filippo Martinez, “ha condiviso l’operazione, e se non succede nulla l’opera resterà sulla torre fino al 28 maggio, il giorno del raduno, che termineremo con un gran concerto in piazza Roma”.

La città scopre l’opera – Foto di Antonio Falchi

Il raduno è fissato per venerdì 27 e sabato 28 maggio, a Oristano. In città sono già stati organizzati in passato raduni mondiali degli Zorro, nel 1983 e nel 2004. L’idea del raduno è nata l’11 aprile, quando Filippo Martinez aveva lanciato un appello all’eroe mascherato, “Caro Zorro”, sulla pagina Facebook dell’Università di Aristan.

Disegnata col bianco sul fianco dei carri armati dell’esercito russo, la lettera ‘Z’ ormai sta diventando un simbolo della guerra in Ucraina, ma questo potrebbe cambiare, e potrebbe diventare invece un simbolo di pace, sempre secondo il regista e autore televisivo.

E per chi si fosse perso l’eptalogo di Zorro, riportiamo qui di seguito l’editoriale di Filippo Martinez (rettore dell’Università di Aristan).

“C’è un solo modo per catturarlo: indossarlo.
C’è un solo modo per indossarlo: essere lui.
C’è un solo modo per essere lui: essere tutti.
C’è un solo modo per essere tutti: capire il nemico.
C’è un solo modo per capire il nemico: sconfiggerlo.
C’è un solo modo per sconfiggere il nemico: affrontarlo.
Ci sono infine tre modi per affrontarlo: onore, sorriso e coraggio.
Il nemico sarà sconfitto quando, imparata la lezione, capirà di essere tutti”.
Filippo Martinez

Manu Invisible all’opera – Foto Antonio Falchi

Nell’ambito dell’iniziativa hanno voluto rilanciare il loro messaggio di pace anche Andrea Mulas e Alfonso Canfora che nei giorni scorsi hanno fatto affiggere un grande poster con un messaggio di pace in viale Repubblica. Oggi con quello stesso poster che raffigura un torno, abbinato al volto di un Gigante di Mont’e Prama e la bandiera dei quattro mori, erano presenti in piazza Roma.

Leggi anche: Un raduno mondiale degli Zorro a Oristano contro la “z” di Putin che porta ferocia e sterminio in Ucraina

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