Usi civici, dal Comune arriva la svolta per il piano di trasferimento dei vincoli

Si partirà dalla marina di Torre Grande

Venerdì, 4 febbraio 2022

Torre Grande

Per la soluzione del problema dei terreni gravati da usi civici sembra arrivato il momento della svolta. L’assessore agli usi civici, Maria Bonaria Zedda, ha definito con la Regione il percorso per il trasferimento dei vincoli, rimettendo in moto un processo che si era interrotto nel 2018 a causa di una sentenza della Corte Costituzionale, e che oggi può riprendere dopo il recepimento da parte della Regione della nuova normativa nazionale.

La Giunta regionale ha stabilito fra l’altro di riassegnare all’Assessorato all’Agricoltura la competenza in materia, che in precedenza era in
capo all’Argea.

“Si parte con Torre Grande, ma l’obiettivo è arrivare a una rapida soluzione per l’intero territorio comunale, mettendo la parola fine a un problema vecchio di decenni e dando finalmente una risposta positiva alle legittime aspettative di 200 famiglie oristanesi”, spiegano il sindaco Andrea
Lutzu e l’assessore Maria Bonaria Zedda.

Il piano di trasferimento degli usi civici è lo stesso che era stato licenziato dalla Giunta Lutzu prima e dal Consiglio comunale poi: puntava a garantire il ripristino del diritto di godimento dell’uso civico da parte della popolazione e nel contempo a eliminare il vincolo che grava su numerosi
terreni della città e delle frazioni.

“È un dovere restituire ai cittadini la piena fruibilità dei beni che hanno acquistato e dei quali oggi non possono disporre completamente, proprio perché vincolati dalla presenza di un uso civico”, precisano il sindaco e l’assessore. “Le famiglie interessate sono tantissime e aspettano da troppo tempo la chiusura di questa vicenda per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto”.

L’uso civico è un diritto di godimento collettivo su beni immobili (caccia, pascolo, legnatico, semina) spettanti ai membri di una comunità per terreni di proprietà pubblica. Nel tempo questo diritto si era perso perché gravava su aree compromesse o non più utilizzabili per gli scopi originari. Nelle terre gravate da uso civico non si sarebbe potuto costruire, ma nel corso degli anni si è edificato, e le proprietà sono state oggetto di compravendita, oggi non più consentita. Col trasferimento si garantiranno i diritti collettivi su altri terreni, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali appartenenti ai cittadini residenti nel territorio nella cui circoscrizione sono ubicati.

“In questi mesi, dopo che la materia è nuovamente stata assegnata alla competenza dell’Assessorato all’Agricoltura, abbiamo avuto un fitto e proficuo dialogo con la Regione e in particolar modo con l’assessore Gabriella Murgia”, sottolinea l’assessore Zedda. “Il Comune, che
aveva già inviato tutto l’incartamento ad Argea nel 2018, ora deve rispedire all’Assessorato all’Agricoltura tutti gli atti e i documenti necessari all’accoglimento della richiesta di autorizzazione al trasferimento dei diritti di uso civico di Torre Grande”.

“È il primo importante passaggio, preliminare all’esame di tutto il piano di trasferimento degli usi civici”; prosegue l’assessore Zedda. “La gran parte dei vincoli gravano su Torre Grande e dalla soluzione del problema di quell’area seguirà a cascata la soluzione anche per le altre aree della città e delle frazioni. Il piano del Comune punta a spostare i vincoli in altre zone di proprietà comunale, per complessivi 55 ettari: a Torre Grande le aree sono quelle sul lato destro rispetto alla Torre costiera (verso il porticciolo) e sul lato sinistro all’ingresso della borgata per un totale di 16 ettari. L’uso civico sarà trasferito nella pineta”.

“Trasferendo l’uso civico valorizziamo le caratteristiche ambientali di parchi e pinete”, concludono il sindaco Lutzu e l’assessore Zedda. “L’obiettivo principale però è la soluzione definitiva di un problema che limita il diritto di proprietà di tanti cittadini oristanesi che potranno nuovamente disporre in pieno delle loro proprietà anche ai fini delle eventuali relative compravendite”.

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