Referendum per l’eutanasia legale bocciato. Manconi: “La battaglia continuerà e la vinceremo”

Parla la referente dell'associazione Luca Coscioni

Il banchetto per la raccolta firme a sostegno del Referendum sull’eutanasia legale a Oristano – Foto Rosaria Marconi

Mercoledì, 16 febbraio 2022

Avrà un esito positivo in Italia la battaglia per il riconoscimento del fine vita. Ne è convinta Rosaria Manconi, presidente della Camera penale di Oristano e referente locale dell’associazione Luca Coscioni che ha promosso il Referendum giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale: “Anche l’Italia dovrà adeguarsi al resto d’Europa”.

All’indomani della bocciatura del quesito referendario Rosaria Manconi esprime delusione, ma non rassegnazione: “Ci abbiamo creduto moltissimo”, parla in riferimento alla raccolta firme che ha promosso insieme ad altri attivisti oristanesi, “cosi come più di un milione di cittadini”.

“Era una esigenza sentita”, continua. “La decisione ci ha colti di sorpresa: è evidente una sensibilità diversa tra cittadini e politica, se vogliamo considerare politica la Corte costituzionale”.

“Credo sia una questione ampia sulla quale abbiano inciso molteplici fattori”, continua Rosaria Manconi, “ricordiamoci l’intervento del Papa nei giorni scorsi: ha dato un segnale forte di opposizione. Lo Stato Italiano è laico, ma non possiamo dire che non subisca influenze”.

“Il tema è etico ed è trasversale, nulla ha a che fare con la religione. Spero sia affrontato con coraggio dalla politica. Deve tener conto che la richiesta è arrivata dal basso”, continua Rosaria Manconi, ricordando la grande partecipazione giovanile alla raccolta firme: “Chi si presentava spontaneamente ai banchetti erano i giovani, spesso appena maggiorenni. L’attenzione al tema è stata straordinaria, nonostante a quell’età non si pensi al fine vita, ma hanno capito che era una battaglia per la libertà delle persone, per il rispetto della loro volontà”.

“È anche un tema molto sofferto”, ammette Rosaria Manconi, ricordando le tante testimonianze raccolte durante l’esperienza in piazza con i banchetti: “Tanti si avvicinavano e portavano le loro esperienze dirette”.

“Anche per questo sorprende che la Corte non abbia colto la richiesta”, chiarisce Rosaria Manconi, che apre a una interpretazione possibilista: “Le motivazioni integrali ancora non sono state rese note, magari non ci sarà una chiusura totale. Il problema potrebbe essere la formulazione del quesito e la Corte potrebbe sollecitare il Parlamento sulle modifiche”.

“Se questo è il problema, nessuno vieterà di riproporlo”, conclude speranzosa Rosaria Manconi, che auspica in una scossa della politica, che “finora non ha fatto nulla”.

Nell’Oristanese erano state raccolte oltre tremila firme. A sostenere l’iniziativa locale nel mese di agosto era arrivato anche l’attivista Marco Cappato, padre della proposta referendaria depositata lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione.

Rosaria Manconi

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