L’incerto destino del mercato comunale di via Costa. Appello degli operatori: “Ascoltateci”

Tanti box vuoti, pochi clienti e un senso generale di abbandono - FOTO

L’ingresso del mercato comunale di via Costa

Sabato, 19 febbraio 2022

Se c’è un luogo in ogni città capace di raccontare la storia, l’identità e le tradizioni di una comunità, sicuramente è il mercato. Le persone vengono per fare la spesa, ma anche per scambiare due chiacchiere, raccontare qualche aneddoto o aggiornarsi sulle novità.

Da quarant’anni, ad Oristano, il mercato comunale di via Costa ha svolto anche questo ruolo, quasi come fosse un custode della memoria collettiva oristanese, una sorta di piazza del popolo. Ma da tempo all’orizzonte si vedono nubi scure e poco rassicuranti.

Basta varcare la porta scorrevole, aperta e bloccata ormai da più di tre anni, per farsi un’idea della situazione. Corridoi vuoti, silenzio generale, solo quattro box operativi, gli altri chiusi. Pochi clienti frettolosi. Perché si è arrivati a tutto questo? Se lo domandano anche gli operatori che da anni – chi da dieci, chi addirittura da trenta – lavorano nella struttura e hanno vissuto gli anni d’oro, prima di questo periodo di abbandono.

“Ci sentiamo trascurati, questo sì”, racconta un rivenditore nel box macelleria. “Non abbiamo grandi pretese ma un po’ più di interesse da parte del Comune ci farebbe piacere. Abbiamo questa porta scorrevole bloccata e sempre aperta, estate e inverno, da ben tre anni. Ci siamo anche offerti di ripararla noi, e poi scalare la spesa dai canoni di affitto, ma la proposta è stata rifiutata. E questo è il risultato”.

Uno dei corridoi del mercato

L’appello degli operatori del mercato comunale è semplice: nessuna polemica, vogliamo solo esser ascoltati. “Qualche settimana fa abbiamo avuto un incontro con l’assessora Sotgiu e l’ingegnere comunale”, dice un altro operatore, dietro al banco della pescheria, “ma siamo ancora in attesa di risposte concrete”.

Oltre al senso di abbandono, preoccupa anche l’ipotesi di un accorpamento in un unico mercato con la struttura di via Cimarosa, e quindi dover abbandonare la struttura comunale di via Costa.

“Di questa idea abbiamo letto sui giornali, noi non ne sapevamo nulla e la troviamo assurda”, spiega sempre l’operatore del box macelleria, “Non ha senso l’accorpamento insieme ai nostri colleghi del mercato di via Cimarosa, o viceversa. Abbiamo massimo rispetto per loro, non è questo il punto. Ma è come se da casa mia, di proprietà, dovessi spostarmi per andare altrove in affitto. Non ha senso e sarebbe una spesa inutile per il Comune, che ha già questa struttura a disposizione”.

La porta scorrevole bloccata e sempre aperta del mercato

“Noi siamo contenti di stare qui. Io ci sono ormai da quasi 30 anni”, aggiunge l’operatore del box pescheria. “Perché dovremmo andarcene? La struttura ha un grande potenziale. E poi la clientela che seguiamo da così tanto tempo che fine farebbe? Questo quartiere ha un bacino d’utenza molto ampio, potremo sicuramente lavorare di più, è vero, ma i clienti fissi non mancano”.

Altri due problemi limitano sicuramente le potenzialità della struttura: l’insegna esterna e il parcheggio. “Non è possibile che da quasi dieci anni, se non di più, abbiamo ancora l’insegna del supermercato Sigma che sovrasta quella del mercato comunale”, racconta l’operatrice del box frutta e verdura. “Oltre che confondere i turisti, che d’estate vengono qui convinti di trovare al piano di sopra il supermercato, ormai chiuso da tempo, non è sicuramente un buon biglietto da visita per noi: la scritta mercato comunale è molto meno attraente. Ci hanno promesso insegne di ogni tipo, anche in ceramica, abbiamo addirittura scelto i colori per la facciata, ma poi è rimasto tutto uguale”.

Il parcheggio è di proprietà comunale, la rotazione dovrebbe essere garantita dal disco orario, ma nessuno controlla e le auto possono occupare i posti anche per l’intera giornata.

“Tutti parcheggiano qui”, racconta l’operatore del box dell’altra macelleria, “a volte restano delle macchine anche per settimane e si scoraggiano i clienti. Il discorso parcheggio fondamentalmente si unisce al senso di abbandono e poca cura generale che affligge la struttura. Ad esempio, qui sopra il mio box ho dovuto riparare da me il soffitto, perché con la pioggia l’acqua filtrava giù. Tante volte ho fatto le segnalazioni, con lettere protocollate e così via. Non è servito a nulla”.

Il soffitto di un box danneggiato dalle infiltrazioni d’acqua piovana
Alcuni box desolatamente vuoti
Altro box vuoto
Sarebbe ora di far capire che il supermarket non c’è più?
Ingresso e parcheggio posteriore del mercato comunale
Ingresso posteriore del mercato comunale

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