Il Grig si appella al Tar: “Salviamo la pineta di Torre Grande. No a Ivi Petrolifera”

L'associazione ambientalista contesta il via libera arrivato nelle scorse settimane dalla Giunta regionale

La pineta di Torre Grande minacciata dal progetto – Foto Grig

Lunedì, 28 febbraio 2022

Il Grig ricorre al Tribunale amministrativo regionale per fermare il progetto turistico-immobiliare da 36 milioni di euro che Ivi Petrolifera conta di realizzare a Torre Grande tra una parte della pineta e l’area industriale dismessa dell’ex raffineria Sipsa.

Il ricorso davanti al TAR del Gruppo d’Intervento Giuridico, rappresentato dall’avvocato Carlo Augusto Melis Costa del Foro di Cagliari, è in corso di notifica. L’associazione ecologista risponde così al provvedimento di positiva compatibilità ambientale con condizioni (deliberazione Giunta regionale sarda n. 50/13 del 28 dicembre 2021) che ha concluso il procedimento di valutazione di impatto ambientale.

“Un progetto di ben dubbia legittimità”, si legge in una nota diffusa dal Grig e firmata dal presidente Stefano Deliperi, “che andrebbe a degradare ambiente e pineta costiera sul quale, oltre al Grig, sono intervenuti nel procedimento di V.I.A. il locale Comitato per la tutela della pineta e ben 488 cittadini oristanesi”.

“Non è solo il litorale di Torre Grande che corre il pericolo di esser stravolto”, prosegue l’associazione, “ma lo stesso Piano paesaggistico regionale rischia il pesante stravolgimento, visto che nella fascia costiera non consente simili trasformazioni edilizie: infatti, ‘nella fascia costiera … si osserva la seguente disciplina … Non è ammessa comunque la realizzazione di … strutture ricettive connesse a campi da golf‘ (art. 20, comma 1°, lettera b, delle norme tecniche di attuazione del P.P.R.)”.

Il Grig evidenzia inoltre che per legge “sono dichiarati … sottoposti a vincolo di integrale conservazione dei singoli caratteri naturalistici, storico-morfologici e dei rispettivi insiemi … i terreni costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea della battigia, anche se elevati sul mare, con esclusione di quelli ricadenti nelle zone omogenee A, B, e D, nonché nelle zone C e G contermini agli abitati … (art. 10 bis, comma 1°, lettera a, della legge regionale Sardegna n. 45/1989, come integrato dall’art. 2, comma 1°, lettera a, della legge regionale n. 23/1993)”.

“Tali aspetti”, sottolinea Deliperi, “erano già stati evidenziati dal Servizio regionale Tutela paesaggistica per le Province di Oristano e del Medio Campidano (nota prot. n. 32806 del 23 luglio 2014) eppure il provvedimento conclusivo del procedimento di V.I.A. fa finta di niente. Il Grig si rivolge al Tar Sardegna per difendere il litorale e la pineta di Torre Grande e per difendere il piano paesaggistico regionale dalle aggressioni anche di chi dovrebbe esserne il primo difensore, l’amministrazione regionale, oggi purtroppo guidata da chi vorrebbe spazzar via ogni norma di tutela”.

Negli anni scorsi il Grig e il Comitato civico per la tutela e lo sviluppo di Torre Grande avevano anche lanciato una raccolta firme con alcune osservazioni da indirizzare al Servizio di valutazione ambientale della Regione, nell’ambito della procedura di approvazione del progetto. La petizione aveva raccolto oltre 39mila adesioni. “Questo ricorso”, spiega Deliperi, “è nel solco delle azioni legali per la difesa delle coste sarde. Abbiamo difeso, difendiamo e difenderemo la nostra Terra, millimetro per millimetro. Ne stiano certi”.

Nello specifico, il progetto immobiliare – si legge nella nota diffusa dal Grig – prevede nella “riqualificazione urbanistica e ambientale dell’area, di estensione pari a 110,53 ettari, tramite la realizzazione dei seguenti interventi:

  • costruzione di un complesso alberghiero, composto da tre hotel, per un totale di 204 posti letto, residenze turistico alberghiere, 10 strutture per 160 posti letto, sala polifunzionale, centro benessere – Spa, ristorante e Baby club, piazza, aree verdi, etc.;
  • insediamento di Residenze turistiche stagionali (RT), costituito da n. 60 residenze, per 187posti letto;
  • percorso da golf, inizialmente a 18 buche e poi ridotto a 9 buche più campo pratica;
  • strutture funzionali all’offerta golfistica, tra cui club house, centro di manutenzione, centro servizi;
  • revamping del depuratore di Torre Grande, con annesso sistema di trattamento terziario mediante ultrafiltrazione;
  • opere di urbanizzazione primaria (rete idrico-potabile, rete fognaria, viabilità veicolare e ciclopedonale, parcheggi, rete elettrica, illuminazione pubblica);
  • opere di urbanizzazione secondaria, da realizzarsi nelle immediate vicinanze dell’area d’intervento, che consistono nella riqualificazione dell’area del Pontile, nella realizzazione di una viabilità ciclabile e delle relative aree di sosta, nella sistemazione a verde delle aree ai margini della viabilità principale del complesso. È inoltre prevista la realizzazione di una rete antincendio;
  • riqualificazione ambientale del campo dunale prospiciente l’areale di intervento;
  • riqualificazione ambientale del compendio forestale ed aree limitrofe;
  • riqualificazione del tratto stradale dalla S.P. n. 2 al primo pontile;
  • riqualificazione della strada sterrata che conduce alla foce del fiume Tirso”.

La volumetria complessiva prevista è pari a metri cubi 61.923,60, mentre la “superficie boscata, complessivamente soggetta a deforestazione, è stata quantificata pari a 10,72 ha, di cui 5,28 ha costituiti da pineta (4,46 ha è la superficie occupata dal bosco, mentre i restanti 0,82 ha sono rappresentati da viabilità in dismissione) e i restanti 5,44 ha da eucalipteto, che la proponente è tenuta a compensare, in virtù di quanto disposto dalla L.R. n. 8/2016 e s.m.i.”.

È possibile sostenere le spese legali alle quali andrà incontro il Grig per il ricorso effettuando un versamento sul sul conto corrente bancario n. 105627456 intestato a “Gruppo d’Intervento Giuridico o.n.l.u.s.” (codice IBAN IT66 D 02008 04811 000105627456), indicando nella causale “per Torregrande”.

13 Commenti

  1. Carissimo GRIG voi volete la morte del territorio e la fuga di tutti i giovani del territorio. Siete solo nefasti! Avanti con gli alberghi e con la riapertura dell’aeroporto di Oristano !!!

    • Enrico, ok per l aeroporto di fenosu(le sostieni tu le spese di mantenimento?). Perché è quello che succede quando si hanno progetti, idee buone, ma il territorio non ha tutta quella esigenza. Così è successo con l aeroporto, morto per mancanza di passeggeri (lo vogliono tutti e poi nessuno viaggia) e così succederebbe per torre grande. Non sopravvivono le attività che ci sono e morirebbero ancora e di più con le strutture create da questo progetto. NON porterebbe più persone, né darebbe maggiore ricchezza. Forse apparente. Ma ci troveremo con un bel campo da golf tra due anni abbandonato perché fuori contesto e successivamente un DEGRADO (quello si, sarebbe uno schifo) di costruzioni, esercizi abbandonati,come l area eventi e altre. Cumuli di mattoni inservibili e orribili a testimoniare l illusione di pochi pazzi ideatori senza coerenza.
      I posti di lavoro ci sarebbero se le iniziative fossero coerenti col territorio. Non fuori contesto come queste.
      Saluti

      • Lei parla con la pancia bella piena. È evidente! Con gente come voi resta solo da dire una cosa: povera Oristano e povera provincia di Oristano.

  2. Avanti con il progetto che finalmente porterà turisti e lavoro . Basta con queste chiacchiere che portano tristezza e desolazione. Meglio vederla così zozza e senza nessuna cura

  3. Un determinato territorio appartiene agli Esseri viventi che su di esso nascono e vivono, lo abitano, lo custodiscono e lo amano.
    Gli amministratori chiamati TEMPORANEAMENTE a custodire le proprietà della Comunità non possono VENDERE per vile denaro la Terra che abbiamo preso in prestito dai nostri figli e nipoti fino al momento in cui dovremo riconsegnargliela. Se vendiamo oggi la loro futura casa, dove andranno a vivere il giorno in cui il nuovo proprietario ne disporrà a proprio esclusivo vantaggio?
    Dovranno continuare ad emigrare?
    Amministratori comunali e regionali, come potete vendere pezzi della nostra meravigliosa Terra di Sardegna a società che solamente vogliono lucrarci sopra, senza aver prima interpellato il Popolo Sardo?
    Perché costringere i nostri figli ad un futuro di camerieri e addetti alle pulizie, nella loro terra, in attività turistiche che potremmo facilmente costruire e gestire da proprietari con il contributo di una intelligente amministrazione comunale?
    La Sardegna appartiene a tutti i Sardi. E non è in vendita.

  4. Continuiamo di questo passo, la città si svuota e invecchia perché i giovani senza prospettive sono costretti ad emigrare. Chiediamo agli abitanti di Pula, Villasimius, Muravera ecc cosa ne pensano dei villaggi turistici che sono stati costruiti nel loro territorio. Sono buste paga che fanno girare l’economia del territorio. O chiediamolo a chi lavora all’Ala Birdi di Arbore….. la pineta non valorizzata e gestita correttamente non da da mangiare.

  5. Potete valorizzare costruendo, ma con uno schifo di spiaggia come Torregrande, senza servizi e sporca mi dite chi ci va al Pontile? I soliti 70enni che vanno ogni mattina…

  6. Sig. Luci che significa la pineta non ci da da mangiare? allora buttiamola giù perchè non offre posti di lavoro? Allora buttiamo giù pure il porto di S.Giusta visto che nemmeno quello vi porta da mangiare e non attracca nemmeno una nave da crociera….

  7. BASTAAAAAAAAA…. E’ assurdo continuare a dare voce al GRIG come se fossero gli unici paladini e difensori dell’ambiente, ma capaci solo ad opporsi a qualunque iniziativa. Dobbiamo ringraziare a questa gente, se tutti i territori continuano ad essere imbalsamati, sporchi, abbandonati senza che, iniziative pubbliche o private, possano andare avanti con i loro progetti. Perchè è più semplice dire di no a tutto, ad esempio alla pista ciclabile già finanziata che porterebbe a San Giovanni Sinis in sicurezza, perchè dentro la fascia di rispetto dei 300 ml dalle zone umide, così come a questo progetto che ricordo, in buona parte si trova all’interno di una PROPRIETA’ PRIVATA. La pineta che tutti fanno finta di amare e dove dovrebbe sorgere il così vituperato campo da golf, non mi pare che attualmente sia così curata, anzi si trova in uno stato di abbandono completo e pietoso; è sporca e non manutentata. Un intervento intelligente dell’uomo, al contrario, la preserverebbe e renderebbe piacevole passeggiarci così come già accade ad Is Arenas, nella quale la parte dove insiste il campo di golf e le sue strutture sono perfette, mentre la parte che ha in gestione alla forestale è abbandonata e a perenne rischio incendio (e quella si, è una bomba ecologica ad orologeria). Tra l’altro, questo intervento, porterebbe benefici dal punto di vista turistico, occupazionale e non di meno porterebbe nelle casse del comune di Oristano oltre due milioni di euro di oneri concessori che lo stesso comune utilizzerebbe per concludere l’intervento di riqualificazione di Torregrande già previsto in progetto. Lo stesso intervento, consentirebbe infine la riqualificazione totale di tutta l’area e un recupero di tutte quelle fatiscenze compreso quello schifo di pontile, oggi presenti, che sicuramente continuerebbero a rimanere li a vita in mancanza dell’approvazione di questo progetto. Ma evidentemente ai cosidetti ambientalisti, piace di più camminare in un luogo violentato, deturpato, abbandonato, sporco e di nessuna attrazione così che possano continuare a fare quello che vogliono senza nessun controllo. A questo punto, bisognerebbe proporre una petizione, così come ha fatto il GRIG, per capire stavolta chi è d’accordo con l’approvazione di questo progetto, nella speranza che il TAR, nel frattempo, si esprima a favore delo stesso progetto e non del GRIG. Ai posteri l’ardua sentenza………

    • Stefano, Paolo C., Franco, Luci e Cittadino, sono perfettamente d’accordo con voi. Purtroppo bisogna ammettere che l’oristanese (in generale) è abilissimo nello sport di lamentarsi e non fare, però sa mettere benissimo i bastoni tra le ruote di chi vuol fare. Come se non bastassero le iniziative della Regione (Cagliari) a penalizzarci. Commento finale? Ho paura che Oristano e dintorni non cresceranno mai.

  8. Si parla nell’articolo di ‘ben 488 cittadini’ contrari all’iniziativa dell’IVI. Praticamente nessuno se raffrontiamo il dato per il numero di abitanti della sola Oristano, ridicolo!

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