Giacomo Mameli racconta la storia dei semplici agli studenti dell’Othoca di Oristano

Lo scrittore e giornalista ha tenuto una lezione ispirata dai suoi ultimi libri

Giacomo Mameli, a destra, con il dirigente Franco Frongia e la professoressa Claudia Lupino

Sabato, 15 gennaio 2022

Giacomo Mameli e la sua storia dei semplici ieri mattina hanno catturato l’attenzione di studentesse e studenti all’Istituto tecnico industriale “Othoca” di Oristano. Nell’aula magna della scuola, il giornalista e scrittore ha tenuto una lezione ispirata dal suo libro “La ghianda è una ciliegia”, una raccolta di testimonianze personali su fatti legati alla seconda Guerra Mondiale.

Alla presenza del dirigente scolastico Franco Frongia e della docente di lettere, Claudia Lupino, Giacomo Mameli, ha guidato il pubblico verso il “Giorno della Memoria”, ricorrenza che si celebra il 27 gennaio per commemorare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico.

“Io, non più piccioccheddu, stavo giocando a pallone con alcuni ragazzini, in una piazza di Perdasdefogu, quando la palla finì in mezzo a un gruppo di anziani che chiacchierava animatamente…”. Così ha inizio il racconto di Giacomo Mameli sui fatti vissuti dalle persone semplici, alle quali ha dedicato tre libri: “La ghianda è una ciliegia”, “Il forno e la sirena”, “La chiave dello zucchero”.

Nel silenzio attento dell’aula magna, Mameli ha poi proseguito con il suo racconto: “Quando la palla finì in mezzo a quel piccolo gruppo di anziani, li sentii parlare di ferite di guerra. G. M., persona attenta e curiosa, si ferma ad ascoltarli e osservarli. Gli anziani del gruppo, uno ad uno mostravano orgogliosi i loro segni di guerra. Ad un tratto Zio Vittorio disse: Cittudi, ca seu biu po duos kilo. Zitti! Io sono vivo per due chili. Un’immagine che spiega le curiosità del ragazzino diventato poi giornalista e scrittore.

Giacomo Mameli scrive di persone che hanno fatto la storia, ma le cui vicende sono per vari motivi state fagocitate dalla storia dei “grandi personaggi”, quella che trovi e che studi nei libri di storia.

“Nella aula magna dell’Othoca, il silenzio è stato interrotto solo dalle parole dello scrittore”, dice il dirigente scolastico Franco Frongia, “che raccontava la vita di semplici persone ritornate dai lager nazisti e dai campi di prigionia inglesi in India. Persone semplici che hanno vissuto periodi tremendi e che tutt’oggi ne portano i segni sia sul corpo che nell’animo”.

“Giacomo Mameli”, conclude il preside Frongia, “ha saputo raccontare una parte della immensa storia del secondo conflitto mondiale con delicatezza nelle parole ma in modo incisivo, in modo tale che nessuno dimentichi e tutti siamo sempre più rispettosi degli insegnamenti che la storia ci lascia”.

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