Che confusione nelle scuole coi contagi covid: prof e dirigenti costretti a difficili conteggi

Grandi difficoltà anche a Oristano. E torna la didattica a distanza

Sabato, 22 gennaio 2022

“C’è grosso malumore tra i docenti: l’umore è nero, sono disperati. C’è chi è in dad, chi sta battagliando con i conteggi dei contagi. Tutti devono prestare massima attenzione alle procedure. Non possono resistere molto in questa situazione”. Pino Ciulu, referente del sindacato Gilda lancia l’allarme.

Anche nelle scuole oristanesi la situazione dei contagi da covid non è incoraggiante. Il sindacato Gilda ha predisposto un dossier che dà conto di tutte le classi mandate in dad e delle scuole chiuse dai sindaci per l’emergenza sanitaria.

“Anche in provincia di Oristano durante l’ultimo periodo classi rimaste a casa ce ne sono state, nonostante ciò che dice il ministro”, sostiene Ciulu che contesta la percentuale del 6,6% di classi completamente in didattica a distanza accreditata dal ministro Patrizio Bianchi nei giorni scorsi.

Secondo le informazioni della Gilda, l’ultima ad aver interrotto le lezioni è stata ieri una sezione all’Infanzia di Santa Giusta (fino al 31 gennaio), prima ancora una sezione della scuola dell’Infanzia ad Arcidano. Il 15 gennaio ha sospeso le lezioni una classe di Oristano, nella scuola di viale Diaz.

E ancora prima erano stati diversi sindaci a chiudere le scuole, considerato l’andamento preoccupante dei contagi nei plessi del territorio comunale: l’11 gennaio, erano state chiuse le scuole di Milis a causa dei troppi contagi, il 10 a Bosa, Suni e Tresnuraghes, ma anche a Samugheo e il 7 a Sedilo e a Ghilarza, prima ancora a Cabras.

E ancora, ieri il sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi, ha dato conto di due casi di positività in due distinte classi della primaria del paese.

A quanto si è appreso, a metà settimana, a Oristano, sono andate in dad due classi della scuola primaria di via Bellini e – da ieri – una dell’Istituto Benedetto Croce. A queste si aggiungono numerose situazioni di classi in sorveglianza sanitaria o in ddi – didattica digitale integrata, nuove modalità organizzative per gestire gli alunni in caso di contagi all’interno di una classe che stanno creando qualche confusione e malumori.

“Non è semplice riuscire a seguire il percorso di tutte le classi con alunni positivi”, ammette Pino Ciulu.

Oltre ai numeri delle classi in dad a preoccupare gli insegnanti oristanesi sono i cambi di gestione delle positività: “Sicuramente il nuovo modo ha acuito le difficoltà”, ha detto il dirigente dell’Istituto De Castro di Oristano, Pino Tilocca che ironicamente ha aggiunto fuori dalla porta del suo ufficio, un foglio con la dicitura “direttore sanitario”.

Una battuta dolce-amara che rende bene l’idea del carico di incombenze che sono state delegate alla scuola.

“Dalle 7 del mattino alle 10 di sera c’è un continuo rapporto con le famiglie che comunicano contagi o contatti dei ragazzi e questo è faticosissimo”, spiega Tilocca. “Per almeno le prime 3 – 4 ore al mio arrivo a scuola la mattina non riesco a occuparmi di altro che non sia covid”.

“Anche le mie collaboratrici sono provate”, racconta ancora il dirigente, “fortunatamente i nostri ragazzi sono abbastanza disciplinati e noi ci stiamo specializzando”.

Pino Tilocca “Direttore sanitario” del De Castro

Negli Istituti diretti da Tilocca i casi di positività non sono molti, “ma sono distribuiti in molte classi”, spiega il dirigente. “In questo caso è il solo positivo a seguire la lezione da casa, il resto della classe è in presenza ma deve comunque collegarsi”.

“Altra situazione è quella di alunni che hanno familiari positivi”, continua il dirigente del De Castro, “ai quali i medici prescrivono la quarantena e vanno in dad. Quindi abbiamo numerose classi che seguono la forma peggiore di didattica: alcuni in presenza e altri a distanza. Sono due forme completamente diverse che obbligano, oltretutto, i ragazzi a stare davanti a un pc 6 ore”.

“Facciamo finta di fare scuola”, denuncia Pino Tilocca, “ma in realtà non la stiamo facendo”.

“Questa non è scuola. Serve omogeneità nel trattamento degli studenti che ora non c’è”, continua il dirigente, ricordando la proposta lanciata dai alcuni dirigenti al termine delle vacanze che prevedeva due settimane di dad e il posticipo del rientro in classe con maggiore sicurezza.

“Fino a Natale la scuola è stata regolare, è questo momento che è difficile”, chiosa Tilocca. “Ci auguriamo che non duri a lungo. Resisteremo finché dobbiamo, ma questa non è scuola”.

Difficoltà sono emerse anche all’Istituto tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano.

“Siamo soli e stiamo sopperendo alle mancanze dell’Ats nel tracciamento dei contagi e dei casi positivi al covid”, ha denunciato nei giorni scorsi la dirigente Marillina Meloni.

Da segnalare la maggiore difficoltà per i dirigenti degli Istituti comprensivi costretti a gestire i casi di contagio secondo i tre criteri distinti stabiliti per scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie. Nelle prime la classe va in quarantena per 10 giorni con un solo bimbo contagiato. Alle primarie con un alunno contagiato si va in autosorveglianza.

I compagni dovranno eseguire un test antigenico subito e uno dopo 5 giorni. Con 2 o più contagiati, l’intera classe andrà in dad.

Nelle scuole secondarie, invece, un compagno contagiato obbligherà la classe all’autosorveglianza e all’obbligo di utilizzo della mascherina Ffp2. In caso di due contagi potranno continuano a frequentare in presenza – indossando Ffp2 – unicamente gli alunni con il ciclo vaccinale primario da meno di 120 giorni, quelli che hanno effettuato la dose di richiamo o i guariti da meno di 120 giorni. I non guariti, non vaccinati e vaccinati con una sola dose, o con 2 dosi ma da meno di 14 giorni o più di 120 giorni andranno in Dad per 10 giorni. Con tre o più casi di contagio l’intera classe andrà in dad.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome