Adesione di massa allo sciopero tra gli studenti oristanesi: oggi pochissimi in aula

Primi dati sul ritorno a scuola, dopo le vacanze di Natale

Banchi di scuola vuoti

Lunedì, 10 gennaio 2022

Doveva essere uno sciopero di massa e così è stato, secondo quanto confermano i primi dati diffusi dai dirigenti. A Oristano la maggioranza degli studenti degli Istituti superiori ha aderito allo sciopero lanciato ieri in tutta l’Isola sulle chat e i gruppi WhatsApp per protestare contro “l’inadeguatezza delle direttive regionali relative alla gestione dei contagi” e chiedere “un rientro in presenza sicuro”.

Al Don Deodato Meloni su 1.066 alunni solo 160 questa mattina sono entrati in classe, riferisce il dirigente Gian Domenico Demuro. “I ragazzi hanno timore e non posso biasimarli”, commenta il preside.

“Aspettando una o due settimane, saremmo tornati in classe con maggiore serenità. Quelle attuali sono disposizioni inapplicabili”, denuncia il dirigente Demuro, “è un pasticcio”.

Sale – di poco – la media degli studenti presenti in aula all’Istituto industriale Othoca: “Circa il 30%”, annuncia il dirigente Franco Frongia, che non appoggia la scelta degli studenti di aggiungere assenze al loro libretto: “Si perdono ore di lezione fondamentali in un periodo nel quale già se ne sono fatte troppe”.

“Sono stato tra i firmatari della petizione per chiedere le 2 settimane di Dad prima del ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie”, continua Frongia, “mi spiace non sia stata accolta, ma le scelte politiche le rispettiamo”.

“Il numero di ragazzi positivi è esploso durante la vacanze, quindi a scuola non ci sono”, continua il dirigente dell’Othoca. “Noi ne abbiamo tra i 35 e i 40: per loro e per i contatti con positivi abbiamo attivato la Dad”.

“Ai ragazzi che oggi non sono in classe segneremo l’assenza”, conclude Franco Frongia, “ma siamo un’unica squadra che lavora per lo stesso obiettivo e parlerò con loro per farli tornare a scuola, ribadendo l’importanza dei giorni di lezione persi”.

Pochi ragazzi in aula anche all’Istituto Benedetto Croce: “In succursale sono 4 su 290”, spiega il dirigente Salvatore Maresca, “in sede non arriviamo a un centinaio su più di mille alunni. Direi una adesione al 90%”.

Anche il dirigente del Croce ammette di aver firmato la petizione per posticipare di due settimane il ritorno in presenza in classe, dopo le vacanze: “Sarebbe stata la soluzione più tranquilla, in attesa di un miglioramento”.

Nella scuola diretta da Maresca i contagi rappresentano il 2,7% della popolazione: “Siamo in linea con il dato regionale”, commenta il dirigente, “vediamo come reggeremo il colpo”.

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