Si ferma il cantiere per l’housing sociale in via Lepanto

Dopo il pronunciamento del Tar stop ai lavori del contestato immobile di Oristano

Giovedì, 25 novembre 2021

La sentenza dei giudici del Tar della Sardegna lascia pochi dubbi: le autorizzazioni all’edificazione del complesso di housing sociale in via Lepanto, a Oristano, sono venute meno con l’annullamento del Provvedimento Unico Suape col quale nel 2019 il Comune di Oristano aveva autorizzato gli interventi. Dunque il cantiere si deve fermare.

Si fermerà? Il direttore dei lavori, l’ingegner Roberto Barracu, dello studio Metassociati, a precisa domanda non risponde: “In questo momento preferisco non parlare”.

Dice qualcosa l’ingegner Gianni Mura, dello stesso studio di Macomer, che aveva seguito negli scorsi anni il progetto: “I lavori procedono perché non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione di sospensione della concessione edilizia. Siamo in attesa di istruzioni da parte del Comune e della società Torre”.

L’orientamento che emerge dall’ufficio tecnico del Comune di Oristano è però molto chiaro: vale il pronunciamento del Tar e non sarebbe quindi necessaria alcuna sospensione dei lavori in autotutela, perché le autorizzazioni sarebbero venute meno già con la sentenza.

Per questa ragione nei prossimi giorni dagli uffici dovrebbero partire le conseguenti comunicazioni alla società Torre Sgr che ha seguito l’iter. E quindi anche a Metassociati, che si è occupata della progettazione e della direzione dei lavori.

Due anni fa il Comitato civico dei residenti di via Lepanto aveva presentato ricorso al Tar contro il nuovo intervento immobiliare. Da subito contrari al progetto che prevede l’edificazione di un complesso con 45 alloggi da parte della società Torre Sgr, i residenti hanno sempre manifestato la loro perplessità per via dell’eccesso di cementificazione e dalle conseguenze della realizzazione degli appartamenti sul traffico e sulla vivibilità di via Lepanto.

Ieri il il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna ha di fatto dato una spallata al Comune di Oristano. Secondo i giudici, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto concedere una deroga o approvare un apposito piano per consentire la realizzazione del progetto, che mostrerebbe una palese violazione delle norme urbanistiche superando l’altezza complessiva dei 13 metri. Il consiglio comunale, però, quella deroga non l’aveva mai concessa e dagli uffici di piazza Eleonora si era sostenuto come non fosse necessaria.

Si va quindi verso la serrata del cantiere. E il timore ora è che la società privata possa presentare il conto all’amministrazione comunale e a pagare siano gli oristanesi.

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