Domenica sera con il quartetto Bosantica al Museo Diocesano Arborense

Per la 47ª stagione dell’Ente Concerti “Alba Pani Passino”

Mercoledì, 15 settembre 2021

Domenica 19 settembre, alle 19, il quartetto Bosantica sarà protagonista del decimo appuntamento con la rassegna “Musica nelle sere d’estate 2021”, nella sala “San Pio X” del Museo Diocesano Arborense.

La formazione Bosantica è composta da Luca Virgilio al cembalo, Jana Bitti al flauto, Calogero Sportato alla tiorba, all’arciliuto e alla chitarra alla spagnola e Daniele Cernuto alla viola da gamba e alla voce.

Il concerto è inserito nella 47ª stagione dell’Ente Concerti “Alba Pani Passino”, in collaborazione con il Museo Diocesano Arborense, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero la Cultura e della Fondazione di Sardegna.

Il prezzo intero dei biglietti è 8 euro (ridotti a 5 euro per soci e under 18); è consigliata la prenotazione. L’Ente Concerti “Alba Pani Passino” invita gli spettatori a presentarsi al Museo Diocesano Arborense almeno 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, così da rispettare le norme anti-assembramento. Il giorno del concerto la biglietteria del museo sarà aperta a partire dalle 18.

L’ingresso sarà consentito esclusivamente a coloro che esibiranno il Green Pass o il risultato negativo di un test (molecolare o antigenico) effettuato entro le 48 ore precedenti allo spettacolo.

Per informazioni è possibile contattare l’Ente Concerti “Alba Pani Passino” via mail a info@enteconcertioristano.it, consultare il sito web dell’associazione e la pagina Facebook.

Il programma propone brani di Antonio Stulichi “Napolitano”, A Paris avec privilege du Roy e Dalle VI Sonate Opera Prima per Flauto Traverso e Violone o Cembalo.
Sonata I: Siciliana- Allegro – Minuetto Allegro – Corrente Allegro
Sonata II: Adagio – Allemanda – Sarabanda – Minuetto – Allemanda
G. Frecobaldi: Se l’Aura Spira
Sonata IV: Adagio – Allegro – Minuetto – Giga Allegro
Sonata V: Siciliana – Allemanda Allegro – Sarabanda – Corrente Allegro

Di Antonio Stulichi si hanno pochissime notizie. Fa sicuramente parte di quella schiera di musicisti napoletani che tanta fortuna ebbero all’estero presso le corti e i palazzi nobiliari di tutta Europa. Vissuto nel XVIII secolo, si suppone sia stato un violinista napolitano, come recita l’intestazione sul frontespizio dell’op. 1, raccolta pubblicata dall’editore parigino Boivin intorno al 1740.

In tutto il Settecento si assiste all’affermazione di una nuova classe benestante generata dai mutamenti sociali. Le case dei nuovi protagonisti della società europea, e francese prima di tutto, diventano il punto di riferimento di artisti, musicisti e letterati. In questo panorama il flauto conobbe una enorme diffusione e molti autori scrissero nuove opere per questo strumento.

Ciò favorì la nascita e lo sviluppo di un repertorio specifico e di ditte costruttrici che, con il passare degli anni, diedero vita a strumenti sempre più affidabili e sofisticati, grazie alla passione di figure quali Cristofaro Custode, Andrea Venbacher e Giovanni Panormo.

Le opere eseguite sono state gentilmente fornite alla compagine dal musicologo, flautista e direttore d’orchestra tedesco Hans Oskar Koch, per anni direttore culturale della Sudvestfunk di Mainz, reperite presso la Biblioteque National de Paris.

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