La nuova piazza Condivisione non piace agli abitanti di Torangius

Manca il verde ed è poco sicura per bambini e anziani

La nuova Piazza Condivisa di Torangius a Oristano

Lunedì, 9 agosto 2021

Via la recinzione che circondava il quartiere, gli abitanti di Torangius hanno visto e in questi giorni iniziato a percorrere  la nuova piazza Condivisione, realizzata dall’amministrazione comunale dopo tre anni dall’impegno dei fondi impiegati.

Le prime reazioni di cittadini e residenti non sembrano però di entusiasmo. L’assenza di alberi e verde, il fondo sterrato, i percorsi ricoperti di ghiaia, le ridotte dimensioni dell’area cani, i parcheggi lontani dal fronte strada e inaccessibili fra le principali delusioni.

“Ma è uno scherzo? Questa desolazione di terra e ghiaia sarebbe il giardinetto in cui i bambini dovrebbero giocate e gli anziani sedersi a chiacchierare?” Si domanda Cristina, residente nel quartiere. 

“Siamo stati presi in giro due volte, la prima perché siamo andati a votare su un progetto che  è stato approvato ma poi non è quello realizzato,  la seconda è che questa piazza così come è oltre a essere brutta non è fruibile da nessuno” , afferma Maria, un’altra abitante della zona.

Un’area recintata della nuova Piazza Condivisione

“Non c’è un albero né un’aiuola”, le fa eco Pino, un residente che vicino alla piazza porta a spasso il suo cane .” L’area cani sembra piuttosto un recinto per galline” , lamenta Giusi, una passante residente nel quartiere Sacro Cuore.

Non nasconde il rammarico anche Fabio Sale. Ingegnere, residente con la famiglia in Via Verga, Sale ha  appreso nel 2018 della disponibilità di 100 mila euro da destinare a progetti proposti da cittadini e associazioni da parte della amministrazione comunale. Insieme a un gruppo di altri abitanti della zona, ha così deciso di rispondere al bando del comune proponendo la realizzazione di una piazza nel quartiere più popoloso della città che ne era sprovvista.

Una parte della nuova Piazza Condivisione nel quartiere di Torangius

Scontata la individuazione dello spazio sterrato dietro la vecchia chiesa di San Paolo e ben descritta la finalità nelle schede inviate al protocollo del comune: quello di proporre nella zona un punto di incontro – da qui il nome Condivisione –  tra famiglie, anziani e e bambini. Soprattutto questi ultimi, tornati ad animare il quartiere con l’arrivo di giovani nuclei familiari dopo il superamento del blocco delle vendite delle abitazioni realizzate con il piano di zona. Una proposta, la sua, che è rientrata fra quelle finanziabili a cui è stata destinata la somma di 48 mila euro. Una cifra modesta, che l’amministrazione comunale si era proposta di integrare con altri fondi.

Alcune installazioni in ceramica nella nuova piazza

L’obiettivo del progetto originario ora sembra però non avere riscontro con la piazza, così com’è stata realizzata, con i percorsi ricoperti di ghiaia e spazi sterrati destinati al gioco non solo inaccessibili ma anche pericolosi, per quanti hanno difficoltà a deambulare o devono muovere con l’aiuto di passeggino o sedie a rotelle. 

E, fra i cittadini del quartiere, c’è chi ora pensa a una petizione da inviare al sindaco Andrea Lutzu perché si provveda a rendere realmente accessibile, e perciò condivisibile,  la piazza Condivisione.

Dettaglio in ceramica di un’installazione artistica nella nuova piazza

7 Commenti

  1. Prima cosa da fare in quello spazio? Demolire la chiesetta provvisoria. Seconda cosa: fare un bel giardino verde con tanti alberi (lo capite che la gente vuole l’ombra???), panchine, giochi per i bambini, area cani, ecc. Cara amministrazione, se non riuscite a concepirne una, andate a copiare quelle già realizzate in tanti paesi della Sardegna.

  2. Il verde è cosa molto rara nel quartiere, forse le ceramiche porteranno i frutti sperati… Ma chi studia questi progetti?

  3. Ed ecco la conferma che al Sindaco dei quartieri periferici e popolari non interessa nulla. Lo sfido a realizzare una porcheria simile in centro… coraggio caro sindaco dimostri che per lei i cittadini oristanesi sono tutti uguali…o faccia la cosa giusta…vada a casa e si porti via la sua giunta

  4. Non lo sapevo. Davvero bella.
    D’altronde come ogni altro intervento “migliorativo” pensato ad Oristano.
    Oristano, soprattutto negli interventi urbanistici, si può riassumere così:
    Si stava meglio quando si stava peggio.
    Ogni intervento è servito a guastare, la vita delle persone e la città. Partendo da via aristana/case minime e risalendo negli anni fino alla distruzione della piazza Roma, storpiata, col suo attuale assetto!
    Sarà una patologia che viene agli amministratori eletti ad Oristano?
    Attila avrebbe fatto meglio anche da inciarito.

  5. Che schifo… ma perché non vengono licenziati questi incopetenti…ė l’unico modo per far si che non continuino a far danni e a imbrattato la città!!

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