Quel gesto eroico che mezzo secolo fa a Oristano salvò la vita di una bambina

Cerimonia in Comune

La cerimonia di sala Giunta, al Comune. Foto Questura di Oristano

Giovedì, 24 giugno 2021

Cinquantacinque anni dopo si sono ritrovati e avevano entrambi le lacrime agli occhi. Lei allora era una bambina di 9 anni, lui un giovane agente di polizia e le salvò la vita. Maria Laura Trudu, la bambina, oggi pensionata, ha ringraziato ancora e così le autorità che hanno rinnovato parole di elogio verso quel poliziotto, Ernesto Ruggeri, anche lui ormai pensionato.

Parole pronunciate in una breve cerimonia tenutasi nella sala Giunta del Comune di Oristano, dove si è rievocato quell’episodio avvenuto il 12 giugno del 1966. Maria Laura Trudu usciva da un bar del quartiere di Sant’Efisio con un gelato in mano e attraversava la strada, quando arrivò un’auto a gran velocità. La prontezza di Ernesto Ruggeri, che l’afferrò in pochi attimi, evitò che fosse travolta. Le salvò la vita.

Il gesto eroico e spontaneo del poliziotto suscitò nella madre della piccola un profondo sentimento di gratitudine, espresso attraverso le righe di una lettera indirizzata al comandante della Polizia stradale. Ernesto Ruggeri ricevette un attestato di pubblica benemerenza da parte del ministro dell’Interno, perché “con tempestivo intervento, riusciva ad evitare che una bambina, nell’attraversare una strada venisse investita da un’autovettura che sopraggiungeva a notevole velocità”.

Dopo oltre mezzo secolo, i protagonisti della vicenda si sono ritrovati alla presenza del questore Giuseppe Giardina, del prefetto Fabrizio Stelo, del sindaco di Oristano Andrea Lutzu, accompagnato dall’assessore alle attività produttive Marcella Sotgiu. Presente anche la dirigente del compartimento per la Polizia stradale Lombardia e Sardegna, Maria Dolores Rucci. E ovviamente loro, Maria Laura Trudu ed Ernesto Ruggieri, con le loro famiglie, tra cui il figlio Ruggieri, anch’egli poliziotto in servizio nella Questura di Oristano. 

Ernesto Ruggieri e Maria Laura Trudu hanno ricevuto entrambi un un simpatico dono in ceramica, simbolo della tradizione artigiana di Oristano , riproducente i loghi della Polizia di Stato e della Città, a rinnovare il legame tra l’amministrazione della pubblica sicurezza e la comunità locale e tra i due protagonisti di quel vecchio ma non dimenticato episodio.

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