Sea Scout lancia una raccolta fondi per riciclare la plastica raccolta nelle spiagge

Il progetto inclusivo mira a dare un lavoro a un gruppo di ragazzi con disabilità

Una raccolta plastica organizzata in passato dai ragazzi di Sea Scout

Martedì, 25 maggio 2021

Un crowdfunding per promuovere un progetto di riciclo inclusivo che coinvolgerà i 36 ragazzi con disabilità cognitivo-relazionali iscritti a Sea Scout. Questa l’idea della cooperativa che opera in via Torre Grande, tra Donigala e la borgata marina di Oristano. La raccolta fondi scadrà tra 18 giorni: l’obiettivo è raggiungere i 15.000 euro di donazioni.

Spesso il gruppo Sea Scout organizza giornate ecologiche per raccogliere la plastica nelle spiagge dell’Area marina protetta del Sinis. Da qui l’idea di riciclare il materiale raccolto e di dargli una nuova vita, trasformandolo in oggetti utilizzabili tutti i giorni. Lavorare la plastica, inoltre, può dare un’opportunità a tanti ragazzi con svantaggi cognitivo-relazionali, aiutandoli a seguire il loro sogno più grande, quello di essere autonomi.

Per farlo però è necessario acquistare materiali costosi: un trituratore, un estrusore, degli stampi, arnesi e utensili, accessori e arredi per la raccolta e l’immagazzinamento della plastica.

La cooperativa ha partecipato al bando di di crowdfunding “Il Cambiamento Siamo Noi” , promosso da NaturaSì e Produzioni dal Basso. Al raggiungimento del 70% del budget, NaturaSì co-finanzierà il progetto con un contributo di 4.500 euro, che servirà a raggiungere l’obiettivo dei 15.000 euro. Finora sono stati raccolti poco più di 970 euro.

Il Cres, il Centro di recupero del Sinis delle tartarughe marine e dei cetacei, si è offerto di insegnare ai ragazzi di Sea Scout a catalogare i diversi tipi di plastica.

“Vorremmo acquistare i materiali per lavorare la plastica che raccogliamo dalla spiagge del Sinis”, commenta Stefania Manconi, l’educatrice che si occupa del settore educativo e dei progetti di Sea Scout, “ci piacerebbe dare la possibilità ai nostri ragazzi di avere uno spazio lavorativo tutto loro. L’obiettivo è ancora lontano, ma non demordiamo”.

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