Mercato civico da demolire: “Si racconta solo una mezza verità. Di chi le responsabilità?”

Un intervento di Giampaolo Lilliu, già consigliere comunale a Oristano

Sabato, 8 maggio 2021

Il mercato di via Mazzini: una benna carica le macerie dopo le prime demolizioni, a dicembre

La storia del marcato civico di Oristano – che dovrà essere demolito completamente e ricostruito – non è stata raccontata per intero. Ne è convinto l’ex consigliere comunale Giampaolo Lilliu. Ecco il suo intervento.


Ci risiamo, un film già visto, come nella vicenda della scuola media “Grazia Deledda”. Oggi, dopo anni di denunce, anche per il mercato civico di via Mazzini a Oristano emerge solo in parte la verità dei fatti. Più persone che hanno avuto nella vicenda del mercato ruoli e responsabilità importanti, in qualità di amministratori comunali, raccontano una loro parziale verità.

Avendo avuto un ruolo nel periodo dell’amministrazione Tendas, vorrei mettere in evidenza una versione dei fatti fino ad oggi a mio parere mai emersa, sul mercato civico.

La commissione comunale dei Lavori pubblici, durante l’amministrazione Tendas, aveva convocato in audizione l’assessore (allora era Efisio Sanna), l’Ufficio tecnico del Comune e la società vincitrice dell’appalto, per conoscere i tempi di realizzazione dell’opera. L’audizione doveva anche chiarire alcuni aspetti in merito all’appalto per il mercato.

La commissione, presieduta da chi scrive, durante il confronto tra le parti presenti in audizione aveva espresso preoccupazione per una sottovalutazione da parte del Comune e dell’impresa del problema dovuto alla possibile presenza nell’edificio esistente della fibra killer amianto. Avevamo chiesto una più attenta valutazione del problema, anche con interventi ispettivi da parte delle strutture pubbliche con ruoli e compiti di rilevamento di presenza dell’amianto, al fine di evitare un fermo dei lavori durante la fase di costruzione del nuovo mercato.

Ricordo che la risposta da parte dell’assessore Sanna, dell’Ufficio tecnico e dell’impresa fu che non c’era amianto e quindi il rischio paventato dalla commissione non era da considerare.

Ancora una volta sulla vicenda del mercato non si racconta tutta la verità, e come al solito la responsabilità è sempre degli altri: non si individuano i responsabili e i cittadini continuano a non avere un mercato civico degno di tale nome. E soprattutto si continua a spendere risorse pubbliche in appalti infiniti.

Giampaolo Lilliu
ex consigliere comunale, ex presidente commissione Lavori pubblici

3 Commenti

  1. Come al solito… decenni, errori e soldi buttati e soprattutto uno scarica barile vergognoso. Intanto il mercato è la un orrore in bella vista. Caro Lilliu, non voglio difendere nessuno ma per certe verifiche, come scrive lei, ci si rivolge a strutture pubbliche o private specializzate e allora non comprendo come mai la vostra giunta si sia accontentata di una affermazione dell’assessore dell’ufficio tecnico. Le cose sono due o eravate incapaci ad amministrare oppure la risposta conveniva anche a voi, altrimenti avreste puntato i piedi e non gli eroi anni dopo. E mi creda io non adoro questa giunta però….

  2. Sempre accusare le altre amministrazioni però senza mai fare un mea culpa. La città non merita questo, ma soprattutto i cittadini . Chi amministra deve pensare bene ma molto bene . Dovrebbe essere un punto importante della città , dove uno può anche mangiare come nelle altre parti d’Europa. Ma chi è andato fuori c’è andato solo per pura vacanza . Poveri noi

  3. Basta polemiche. Radete al suolo questo orrendo rudere. Poi realizzate un moderno mercato sul modello dei centri commerciali, altrimenti sarà un fallimento assicurato. Auguri!

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