Zona rossa, parrucchieri e saloni di bellezza chiusi: danno da 20 milioni di euro

Confartigianato Imprese Sardegna: "Misura ingiustificata"

Parrucchiere

Sabato, 10 aprile 2021

Scatta anche per parrucchieri e barbieri sardi la chiusura della propria attività da lunedì, quando l’Isola diventerà “Zona Rossa”.

Nelle ultime ore si era pensato alla possibilità di apertura, come appare chiaramente nell’allegato 24 tra le Faq pubblicate sul sito del Governo Italiano. Tra le categorie di servizi “consentite in ogni giorno della settimana se non sono situate all’interno dei centri commerciali”, figurano, infatti, anche i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere.

L’allegato 24, tuttavia, appartiene a un precedente decreto del presidente del Consiglio. Un errore che può trarre in inganno numerosi professionisti e li espone al rischio di pesanti sanzioni.

La chiusura dei saloni del settore del benessere ha messo in allarme la Confartigianato imprese Sardegna, secondo la quale la disposizione è ingiustificata.

“La notizia della Sardegna nuovamente in zona rossa per almeno 2 settimane, con la conseguente chiusura anche del settore benessere, e quindi dei laboratori di acconciatura, estetica e di ricostruzione unghie, potrà comportare un danno stimabile in almeno 20 milioni di euro. Una perdita pesantissima per tutto il comparto dei servizi alla persona che faticava a riprendersi dal lockdown di 1 anno fa”.

L’allarme arriva dal Presidente e dal Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi e Daniele Serra che, nonostante le 2 settimane rosse non siano ancora cominciate, cominciano a fare una stima delle eventuali perdite delle 3.384 le imprese del settore, ben 2.886 sono artigiane, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai 5.124 addetti.

Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, il settore dei servizi alla persona nell’Isola ha un giro d’affari annuo di circa 523 milioni di euro pari all’3% dell’ammontare della spesa per prodotti non alimentari. Infatti, la spesa media mensile delle famiglie sarde per servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza è di 61 euro al mese, equivalenti a 732 euro all’anno.

“La chiusura dei saloni – sottolineano Matzutzi e Serra – è del tutto ingiustificata nei confronti di imprese che in questi mesi hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal Governo, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario, e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti”.

Questa prossima, imminente, sospensione delle attività svolte in sicurezza – continuano Presidente e Segretario – finirà per innescare l’impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi che rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola. Senza considerare che, a fronte di ulteriori misure restrittive, gli imprenditori non possono attualmente contare su alcuna certezza per quanto riguarda gli interventi di ristoro”.

“Nei prossimi giorni, tramite anche la struttura nazionale di Confartigianato Acconciatori – concludono Matzutzi e Serra – se la situazione non dovesse cambiare, chiederemo al Governo di riconsiderare le misure restrittive riguardanti le attività di acconciatura, consentendone lo svolgimento anche nella zona rossa, a tutela della salute dei cittadini e dell’economia del settore”.

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