L’appello di Sdr ai ministri: “No alla sospensione dei corsi scolastici in carcere”

Maria Grazia Caligaris chiede l'intervento di Cartabia e Bianchi

Lunedì, 12 aprile 2021

“Sono diventati improcrastinabili gli interventi coordinati della ministra della Giustizia Marta Cartabia e del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per risolvere il problema della sospensione del percorso di istruzione per adulti di secondo livello nel Casa di Reclusione ‘Salvatore Soro’ di Oristano-Massama. Non si può infatti ‘scaricare’ sulle istituzioni locali una questione che riguarda la sfera dei diritti costituzionali”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, esponente di “Socialismo Diritti Riforme” che, più volte aveva posto l’attenzione sulla necessità di rendere possibile l’attività didattica nell’Istituto.

Maria Grazia Caligaris

“Le problematiche per una corretta gestione dell’attività didattica nel carcere oristanese” osserva Caligaris, “ricordando che occorre garantire nel tempo anche il primo livello di formazione, sono note da tempo e sono state costantemente segnalate dagli operatori. È inaccettabile non poter garantire le lezioni a circa un centinaio di studenti, che ne hanno fatto richiesta, peraltro impossibilitati a fruire di altre modalità di formazione, per la carenza di personale penitenziario o per carenze di spazi o per mancanza di un’infrastrutturazione telematica. La ministra della Giustizia e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria devono garantire personale, dispositivi e strumenti idonei al godimento di un diritto. La formazione scolastica inoltre è uno dei cardini del recupero sociale dei detenuti”.

“D’altra parte”, prosegue l’esponente di Sdr, “il ministro della Pubblica Istruzione non può trascurare né il diritto costituzionale dei privati della libertà oristanesi, né la condizione di precarietà lavorativa in cui finiscono di ritrovarsi gli insegnanti, che, proprio in considerazione della specificità del ruolo del docente in una struttura detentiva e dell’esperienza acquisita, sono da considerarsi una peculiare categoria professionale. La docenza in una realtà così complessa, con personalità strutturate, spesso molto mature, e con specifiche esigenze di apprendimento, comporta l’adozione di pratiche di insegnamento flessibili e individualizzate. È fondamentale inoltre la continuità dell’approccio didattico e della valutazione. Sospendere questo impegno per carenze organizzative significa”, conclude Caligaris, “non solo perdere posti di lavoro, ma disperdere professionalità e saperi. Il contrario del ruolo e della funzione della pubblica istruzione statale”.

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