Con “Cantus” torna il teatro all’Othoca, studenti al lavoro sui versi di Dante

Ripartito il laboratorio teatrale. L'Istituto parteciperà virtualmente al concorso "CortoColonna" di Arezzo

Giovedì, 1° aprile 2021

Le prove del 22 marzo, con un piccolo gruppo di giovani interpreti – Foto ISS “Othoca”

Dopo un anno di stop forzato a causa dell’emergenza sanitaria, torna il laboratorio teatrale che da sempre coinvolge gli studenti dell’Istituto tecnico industriale “Othoca” di Oristano. Un ritorno in grande stile, con il progetto “Cantus”. Il tema di quest’anno, che vedrà impegnati gli studenti in un concorso per le scuole, è dedicato ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

In genere i temi dei laboratori sono strettamente legati a fatti culturali e sociali del territorio ma quest’anno, il gruppo teatro Othoca è stato coinvolto nella rivisitazione originale di alcuni versi della Divina Commedia in cui sono citati personaggi sardi.

“Con quest’opera”, racconta la docente referente, Anna Rita Gala, “parteciperemo al concorso ‘CortoColonna’, che l’istituto “Vittoria Colonna” di Arezzo ha indetto con l’intento di dare agli studenti la possibilità di esprimere la propria creatività attraverso il teatro, offrendo un’opportunità di confronto con coetanei di altre scuole e realtà”. Il concorso si terrà necessariamente in modalità virtuale nei prossimi mesi.

Un altro momento delle prove del gruppo teatro “Othoca” – Foto ISS “Othoca” di Oristano

Un progetto impegnativo che però non ha spaventato i giovani partecipanti. L’entusiasmo alla ripresa del laboratorio teatrale si è visto con l’elevato numero di iscritti: quest’anno sono circa trenta i partecipanti. Gli studenti sono guidati dai docenti interni e da esperti di teatro esterni. Con le dovute misure di sicurezza e a piccoli gruppi, il laboratorio teatrale è quindi ripartito il 12 marzo.

L’attività teatrale si svolge in orario pomeridiano nell’aula magna/teatro della scuola, con cadenza settimanale. Ognuno dei partecipanti ha già scoperto il proprio compito: c’è chi suona uno strumento musicale, chi si occupa delle luci, chi recita, chi trucca, chi prepara i costumi di scena, e così via.

“Quest’anno”, spiega sempre Anna Rita Gala, “insieme a me ci sono le docenti Silvia Piredda e Giulia Pais. Siamo guidate dalla Cooperativa Fueddu e Gestu di Villasor, con la regia di Giampietro Orrù e l’aiuto regia di Maura Grussu, con i quali collaboriamo ormai da più di vent’anni”.

“Il teatro nella nostra scuola ha una storia lunga trent’anni”, racconta Anna Rita Gala. “Quest’anno abbiamo voluto, con forza, riprendere in mano il laboratorio teatrale, considerato un’occasione di socializzazione importante per i nostri ragazzi e ragazze”.

La scena in cui i dannati sono spinti nel baratro dell’Inferno – Foto ISS “Othoca”

“I laboratori si sono sempre dimostrati un ottimo strumento integrativo e formativo”, precisa sempre la docente Anna Rita Gala, “consentendo agli studenti e alle studentesse l’acquisizione di nuovi linguaggi e competenze, oltre che favorire una crescita professionale per alunni/e più inclini all’utilizzo delle strumentazioni e impianti di cui la scuola dispone”.

“Uno degli obiettivi su cui insistiamo”, spiega la docente, “è il gruppo, la comunità, non quella virtuale e spesso fittizia dei social, ma quella reale che il teatro con i suoi saperi e le sue tecniche può contribuire a formare”.

L’opera dal titolo “Cantus” portata in scena quest’anno è incentrata su alcuni passi della Divina Commedia in cui vengono citati con sagacia e grande capacità di coinvolgimento alcuni personaggi sardi: Michele Zanche del Giudicato di Logudoro, frate Gomita del Giudicato di Gallura (entrambi nel canto XXII dell’Inferno), le donne barbaricine (canto XXIII del Purgatorio); il Conte Ugolino (XXXIII canto dell’Inferno) del quale restano le vestigia del castello tra Iglesias e Siliqua, in Sardegna.

Il soggetto dell’originale drammaturgia è di Giampietro Orrù, così come i dialoghi immaginari e l’azione gestuale sviluppati nel laboratorio teatrale dell’Othoca sui versi della Divina Commedia. Su una serie di azioni gestuali e vocali improntate ai differenti canti trattati, si innesta la dizione poetico-drammatica affidata agli studenti. Musiche e canti sono prodotte e interpretate come sempre da ragazzi e ragazze dell’Othoca.

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