Diffida al Comune sul palazzo contestato e con irregolarità: “Va demolito”

La delicata vicenda approda in Commissione urbanistica

Giovedì, 25 marzo 2021

Due diffide relative alla palazzina in costruzione tra via De Gasperi e via Leone XIII, che era stata posta sotto sequestro da parte del Gip del tribunale di Oristano, sono state presentate, tra dicembre e marzo, al sindaco di Oristano Andrea Lutzu, al presidente della Commissione consiliare Urbanistica, Fulvio Deriu, e ai consiglieri comunali. Il cantiere era stato bloccato per via di una violazione urbanistica.

Forti di una sentenza del Tar, due residenti nel quartiere chiedono al Comune che rigetti la richiesta di sanatoria d’ufficio. Inoltre diffidano dalla demolizione delle opere abusive, dall’approvazione del piano attuativo proposto dalla ditta Edilizia Mazzini e dal Gruppo Rinascimento Urbano Ambientale e dall’annullamento in autotutela del parere favorevole espresso lo scorso 17 novembre 2020 dal dirigente del Settore Sviluppo del Territorio, l’ingegner Giuseppe Pinna.

La prima diffida risale a dicembre 2020. Non avendo ricevuto riscontri da parte del Comune, i richiedenti ne hanno presentato una seconda lo scorso 18 marzo. Su richiesta del consigliere comunale del Pd Efisio Sanna, il presidente della Commissione Urbanistica Fulvio Deriu ha inserito la diffida tra i punti all’ordine del giorno della prossima riunione di Commissione che si terrà lunedì 29 marzo. In questa fase i consiglieri della VI Commissione approfondiranno il tema per capire i contorni della vicenda, ma non arriverà una delibera.

A gennaio 2020 il Tar della Regione Sardegna aveva rilevato la violazione dell’altezza massima dello stabile prevista dal Puc per la zona B. Sempre in riferimento all’altezza della palazzina in costruzione, il Tar aveva inoltre evidenziato il divieto di realizzazione di nuovi edifici con altezza superiore a quella (massima o media) degli altri edificati nella zona.

A marzo dello scorso anno si era espresso anche il tribunale ordinario. Il giudice aveva ordinato alla ditta Edilizia Mazzini la sospensione dei lavori. Sempre a marzo il Gip aveva poi posto sotto sequestro la costruzione.

I residenti autori delle diffide chiedono che venga urgentemente disposta la demolizione della palazzina.

“Il corretto iter procedimentale”, si legge nelle due diffide, “dovrà quindi prevedere, in primo luogo, la demolizione di quanto realizzato (abusivo in quanto ora privo di titolo e non sanabile). Solo dopo questo primo step potrà venire presentata istanza di piano attuativo e, una volta eventualmente approvata e ottenuti i relativi titoli, potranno essere realizzate ex novo le opere”.

Efisio Sanna

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