L’appello delle donne di Sartiglia: raccolte 600 firme per la benedizione del Componidori, in notturna

Hanno scritto un appello a prefetto, questore e sindaco di Oristano

Venerdì, 5 febbraio 2021

Le donne di Sartiglia chiedono che si faccia almeno la vestizione del Componidori, la domenica e il martedì di carnevale, e una benedizione in notturna, senza il pubblico. Le promotrici dell’iniziativa, Maura Falchi e Stefania Pinna, hanno scritto una lettera al prefetto Gennaro Capo, al questore Giusy Stellino e al sindaco di Oristano Andrea Lutzu. Il documento, già sottoscritto da oltre 600 persone, è stato inviato anche ai presidenti dei Gremi, l’Oberaju Majori dei contadini, Nando Faedda, e il Majorale en Cabo dei falegnami, Antonello Addari.

“Come donne oristanesi”, spiegano Falchi e Pinna, “stiamo portando avanti un’azione per creare le condizioni di una nuova interlocuzione tra Gremi e autorità, in modo da salvaguardare la continuità del rito che caratterizza la Sartiglia, pur rinunciando doverosamente allo svolgimento della manifestazione nella sua completezza”.

“Ci rivolgiamo a voi”, scrivono nella lettera, “per esternarvi la delusione e la profonda amarezza provata nell’aver appreso la notizia della decisione con la quale vi siete assunti la responsabilità di voler interrompere la tradizione che da secoli di storia contraddistingue la città di Oristano”.  

“Crediamo che non si debba identificare la Sartiglia solo con la festa, con la folla, con i  banchetti e le bancarelle”, proseguono le promotrici della petizione. “Noi ne conosciamo anche l’anima più profonda, più essenziale, che trae forza dall’essere perpetuata da cinque secoli”.  

“Ci trovate d’accordo su qualsiasi perplessità possa essere stata da voi espressa sullo svolgimento della festa”, proseguono, “a causa della situazione di precarietà e timore in cui ognuno di noi vive ormai la sua quotidianità, nel rispetto per la sofferenza di chi ha perso parenti, amici e lavoro, pertanto accettiamo con riverenza l’impossibilità di dedicarci a rallegrare una consuetudine  conviviale carnevalesca”.  

Le donne di Sartiglia sperano tuttavia di far cambiare idea alle autorità e salvare almeno la vestizione dei due capicorsa. “Vi chiediamo di poter rivalutare la decisione, a nome di tutte le donne che vivono e hanno vissuto una tradizione che affonda le sue radici non sull’aspetto prettamente folcloristico della giostra, ma sul lato emotivo e simbolico che il rituale ancora trasmette da innumerevoli generazioni”.  

E propongono anche le modalità delle vestizioni, che coinvolgerebbero pochissime persone. “Siamo certe che se fosse data la possibilità a un giovane di indossare le vesti del capocorsa”, precisano Falchi e Pinna, “aiutato da una donna di famiglia, alla presenza di una rappresentanza ridotta del Gremio, far sì che salga a cavallo, che incontri il suo compagno anch’egli mascherato, a una distanza che i due animali saprebbero mantenere, le spade potrebbero incrociarsi in segno di rispetto, e su Componidori potrebbe donare alla città la benedizione, garantendo il buon auspicio che ognuno di noi si augura”.  

“Il tutto”, conclude l’appello, “nel silenzio di una notte in cui il coprifuoco verrebbe rispettato dalla cittadinanza che, siamo certe, si mostrerebbe collaboratrice, nell’attesa che la magia sia compiuta. L’emozione avrà scaldato così lo stesso i nostri cuori grazie alla consapevolezza di aver fatto  di tutto per salvare quello che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità, l’amore per la tradizione”. 

3 Commenti

  1. Io chiederei al prefetto e al questore di fare un sondaggio tra tutti i cittadini per capire quanti sono favorevoli a questa proposta in periodo di pandemia. Benedizione in notturna non si può sentire. Mi chiedo anche… l’onere economico di tutto questo, anche se in forma ridotta, a carico di chi sarebbe?

  2. Ridicolo…
    Credo che ancora non vi rendiate conto della situazione in cui ci troviamo… Infatti continuate a fare cene e spuntini come niente fosse, contribuendo al diffondersi dei contagi. Tante altre manifestazioni secolari sono state cancellate, non vedo perché per la Sartiglia, che noi tutti amiamo, si debba fare un’eccezione

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