Il cibo invenduto non si spreca: da domani in città ci sarà un locale per raccoglierlo

Il progetto No SprecOr permetterà di ridistribuire i prodotti donati da tante imprese cittadine

Il logo del progetto

Giovedì, 4 febbraio 2021

Domani – venerdì 5 febbraio – si celebrerà in tutta Italia la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. E Oristano proprio in questo giorno ha scelto di inaugurare (ore 10, in via Masones 16) un locale che permetterà di raccogliere gli alimenti invenduti, donati da diverse attività commerciali cittadine. Le provvista saranno poi ridistribuite a famiglie in difficoltà economiche, segnalate dai Servizi sociali.

È stato battezzato No SprecOr il progetto avviato da Domus Oristano OdV, Cittadinanzattiva, Associazione Volontari pro Carceri, Caritas diocesana, Osvic e Rotary Club, con il proposito di dare un contributo al contrasto della povertà e dello spreco alimentare, mediante una rete di solidarietà che crei sinergie fra gli enti del terzo settore, le istituzioni locali e le imprese.

Il progetto parte grazie a un finanziamento ottenuto dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, con un bando della Regione Sardegna. Le associazioni coinvolte si sono prefissate tre obiettivi:

• promuovere fra i cittadini la cultura del rispetto e recupero del cibo;

• potenziare i servizi di sostegno alimentare a favore delle fasce deboli della popolazione con l’allestimento di un locale di raccolta, stoccaggio e distribuzione del cibo avanzato da ristoranti, mense, tavole calde, rosticcerie, gastronomie e attività similari; 

• avviare un confronto con i referenti degli enti locali, per l’attivazione di uno sconto sulla TARI per le imprese che donano il cibo in coerenza con la legge 166 del 19 agosto 2016. 

I primi passi sono già stati fatti: il locale per lo stoccaggio degli alimenti è pronto ed è stato pubblicato un opuscolo che riassume le agevolazioni fiscali previste per le imprese che donano le proprie eccedenze. E diverse imprese cittadine hanno già aderito all’iniziativa e doneranno il cibo invenduto al progetto No SprecOr, dando prova di una grande sensibilità soprattutto in un momento come questo, in cui proprio le imprese del comparto bar e ristorazione sono tra le più penalizzate. 

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