Nel carcere di Massama diritti costituzionali negati

L'associazione "Socialismo Diritti Riforme" lamenta la mancata ripresa delle attività scolastiche

Il carcere di Massama

Giovedì, 26 novembre 2020

“Nella casa di reclusione di Oristano-Massama non vengono rispettati due diritti sanciti dalla Costituzione: quello all’istruzione e quello del recupero sociale. Si tratta di principi prescrittivi che devono garantire sia il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sia il Ministero dell’Istruzione. A loro spetta il dovere di intervenire immediatamente per ripristinarne il rispetto e restituire la dignità ai detenuti e a tutti gli operatori penitenziari “. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris dell’associazione ‘Socialismo Diritti Riforme’ con riferimento al mancato avvio delle lezioni scolastiche a distanza.

“Un centinaio di studenti attende inutilmente da mesi di poter studiare – sottolinea – senza alcuna ragione né logistica né sanitaria. L’unico motivo accertato della mancata ripresa delle lezioni è l’indifferenza da parte del ministero della Giustizia a garantire la formazione e il riscatto per quelle persone che sono interessate a cambiare in meglio se stesse. Lascia perplessi anche l’inerzia del Ministero dell’istruzione. Le richieste formulate dalla direzione dall’istituto penitenziario, dai dirigenti scolastici e dai docenti non possono cadere nel vuoto. Il silenzio delle istituzioni è un macigno sulle speranze di riscatto di chi sconta una pena e di chi ha a cuore il rispetto delle regole. I diritti costituzionali riguardano tutti perché sono il fondamento della nostra comunità statuale è vergognoso – conclude Caligaris – doverlo ricordare alle massime istituzioni democratiche”. 

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