Oristano e la sua provincia si confermano nel 2020 le più sicure in Italia

Lo attesta la consueta indagine del quotidiano economico Il Sole 24 ore

Mercoledì, 28 ottobre 2020

Anche nel 2020 c’è Oristano in cima alla classifica delle province più sicure in Italia. Lo attesta la consueta indagine del quotidiano economico Il Sole 24 ore, che da anni fotografa la situazione dell’ordine pubblico nelle 106 province italiane. Il Servizio di analisi criminale (che fa capo alla Direzione centrale della Polizia criminale) ha fornito i dati sui crimini commessi nei primi mesi in cui l’Italia è stata colpita dal Coronavirus, insieme alle statistiche su base provinciale relative alla delittuosità rilevata nel 2019.

A livello nazionale si registra il crollo dei furti (-41,3%), in particolare scippi e borseggi. Rapine ridotte di un terzo, con flessioni oltre il 50% ovviamente per quelle in banca o negli uffici postali, chiusi al pubblico nei mesi di lockdown.

Il Sole 24 Ore anticipa i numeri del primo semestre 2020 del database interforze sull’attività criminale. In media si registra un calo del 25,9% dei delitti commessi e denunciati, rispetto al primo semestre 2019. Una conseguenza diretta delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19. Il trend, però, è meno marcato su maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche, se non addirittura in controtendenza per crimini informatici (se ne sono registrati 589 al giorno), per usura e per contrabbando.

Nella classifica generale la provincia meno sicura è quella di Milano, seguita da Firenze e Rimini. All’altro estremo della graduatoria, Oristano provincia più sicura precede L’Aquila, Potenza e Pordenone. Tra le altre province sarde, Sassari è 57esima, Nuoro 63esima e Cagliari 73esima.

Oristano è la provincia dove si registrano meno furti e tra quelle che fanno registrare meno estorsioni, truffe e frodi informatiche, incendi, violenze sessuali, furti con destrezza o con strappo, furti di autovetture.

Le classifiche elaborate dal Sole 24 Ore sono basate sull’indice della criminalità, quindi vanno lette al contrario: in testa, le province con il maggior numero di denunce, in coda quelle più tranquille. Oristano è ultima o fra le ultime – e quindi più sicura – per quasi tutti i reati presi in considerazione. Con qualche eccezione: 86.a su 106 per rapine denunciate (18 in totale, 11,5 ogni centomila abitanti); 67.a per rapine in casa (4 denunce, cioè 2,6 ogni centomila abitanti); 70.a per rapine in esercizi commerciali (di nuovo 4 denunce, 2,6 ogni centomila abitanti); 83.a per spaccio di stupefacenti (45 denunce, 28,8 ogni centomila abitanti).

Gli omicidi volontari consumati non sono stati molti in numeri assoluti – solo 2 – ma equivalgono a 1,3 casi ogni centomila abitanti e portano Oristano in 11.a posizione. Discorso simile per gli omicidi da incidente stradale: 50.a posizione con 3 casi (1,9 ogni centomila abitanti).

Complessivamente nell’Oristanese sono stati denunciati 2.507 reati (1.606,3 ogni centomila abitanti, posizione 106 su 106 province). All’estremo opposto della classifica, Milano ha 219.671 denunce, cioè 6.697,4 ogni centomila abitanti.

Un anno fa a Milano, nella sede del Sole 24 ore, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu aveva ritirato il premio che il quotidiano economico assegnò alla provincia e alla città che negli ultimi trent’anni è stata simbolo di vita sicura.

Andrea Lutzu, sindaco di Oristano

“Oggi come allora, e come spesso ci è accaduto in questi decenni, le classifiche sulla qualità della vita e sulla sicurezza in particolare sono dominate dalle città del nord”, commenta il sindaco Andrea Lutzu. “Oristano offre un bel segnale, confermandosi città sicura e tranquilla, grazie alle sue radici culturali su giustizia e sicurezza, che trovano fondamento nel periodo giudicale, quando Eleonora d’Arborea promulgò la Carta de Logu. E oggi sappiamo quanto la sicurezza sia importante per tutti i cittadini, ma anche per chi vuole fare impresa. A Oristano, territorio che soffre per lavoro e affari, anche in questo periodo di crisi sanitaria offriamo un approdo sicuro per gli imprenditori, in una terra infrastrutturata e in una posizione geograficamente strategica per gli investimenti”.

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