“La Chiesa oristanese deve ritornare all’essenziale”

Nella lettera alla comunità del vescovo Roberto anche un richiamo all'ascolto e a una fede autentica

L’arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni

La missione della Chiesa oristanese deve essere improntata al “ritorno all’essenziale”. È un deciso richiamo alla sobrietà e al superamento di “uno stile pastorale poco sano” quello formulato dall’arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni, nella sua prima lettera alla comunità delle diocesi di Oristano e  di Ales. Un’esigenza suggerita dall’esperienza legata alla pandemia e dalla necessità di affermare una pastorale rinnovata. 

Nel presentare oggi il documento già inviato a tutte le parrocchie, il vescovo Roberto – come ama farsi chiamare – ha ricordato come l’isolamento degli scorsi mesi con la mancanza di socialità abbia affermato i valori, non scontati, della condivisione,  della convivenza tra culture diverse, con “compassione e ascolto comprensivo “.      

Da qui l’esigenza di affermare un’attività ecclesiale orientata a un più autentico rapporto con Dio, alla fede e alla sua pratica concreta, e non solo alle celebrazioni religiose. Sarà necessario impegnare i parroci, molti dei quali alla guida di due e tre parrocchie, nell’ascolto, nello sviluppo delle relazioni e della collaborazione con fedeli e famiglie.

(segue) 


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