Un corto girato “a distanza” nel lockdown. Giulia Magda Martinez al festival di Bologna

Un nuovo traguardo per la giovane sceneggiatrice oristanese, stavolta nei panni di regista

Giulia Magda Martinez

Un nuovo traguardo per la regista oristanese Giulia Magda Martinez. Il suo ultimo lavoro cinematografico dal titolo “L’ultimo fascista” è stato scelto per la selezione ufficiale del festival “Ce l’ho corto film festival 2020” , tra i cortometraggi di registi emergenti e under 30 e che non hanno alcuna distribuzione.

Nato in piena pandemia, durante i mesi del lockdown, “L’ultimo fascista” vede, per la prima volta, Giulia Magda Martinez nei panni di regista e non come al suo solito, di sceneggiatrice.

Originaria di Oristano e figlia d’arte, ma con base ormai da diversi anni a Roma, Giulia Magda Martinez stavolta ha scelto di stare dietro la cinepresa. Una scelta vincente, evidentemente, che l’ha portata poi alla selezione di questo festival.

“Ufficialmente è il mio primo film da regista”, racconta Giulia Magda Martinez. “Sono molto contenta che il corto sia stato selezionato e verrà proiettato per la prima volta a Bologna”.

“L’idea del corto”, racconta, “è nata da una serata tra amici di un anno fa e da un gioco che poi si fa anche quando si è bambini: “Ma se tu, pistola alla testa, dovessi scegliere se far sparire nel nulla 100 persone sconosciute o tua madre, cosa sceglieresti?”. Da qui poi l’idea si è trasformata in punto di partenza per poi dare vita a quello che oggi è “L’ultimo fascista”.

Se poi si pensa che si tratta di un corto fatto “a distanza”, durante il periodo di lockdown, il progetto diventa ancora più interessante.

“Ebbene sì”, spiega sempre Giulia Magda Martinez. “Inizialmente, la mia intenzione non era quella di realizzare il corto durante la pandemia. Il progetto, essendo il mio primo film da regista, prevedeva un set vero e tutta l’organizzazione che solitamente ci dovrebbe essere dietro alla realizzazione di un film”.

Ma qui il cambio di programma inatteso. “Com’è iniziato il lockdown”, racconta sempre Giulia Magda Martinez, “in realtà mi sono resa conto che questo corto potevo realizzarlo lo stesso, anzi, forse proprio quella era la forma e condizione migliore per crearlo. E così, insieme a Giovanni Dota, cosceneggiatore e produttore del corto, l’abbiamo un po’ adattato e poi realizzato”.

“Con Giovanni Dota”, prosegue sempre Giulia, “è nata l’idea del film. Lavoriamo sempre insieme, di solito lui è il regista e io la sceneggiatrice. Questa volta i ruoli si sono invertiti”.

La distanza, il non poter uscire e l’attrezzarsi con quello che si aveva in casa. Sicuramente un’esperienza nuova e diversa dal solito per Giulia Magda Martinez e per la sua squadra coinvolta nella realizzazione del film. “L’esperienza è stata divertentissima ma anche molto faticosa”, racconta , “è stato difficile lavorare a distanza anche perché è stato fatto tutto con le videochiamate. Gli attori si sono dovuti, a loro volta, improvvisare anche come operatori; si riprendevano da soli. Io, invece, gli spiegavo come e dove mettere la videocamera”. Non solo, anche la ricerca delle “location” chiaramente era limitata.

“Cercavamo ambienti diversi laddove era possibile farlo”, spiega infatti Giulia, “e quindi ognuno in casa propria, al massimo in giardino o sotto il palazzo. Non c’era una scelta infinita. Lo stesso per la luce: dovevamo organizzarci con quello che avevamo a disposizione”.

Nonostante l’uso della tecnologia e il wifi siano stati fondamentali per la realizzazione de “L’ultimo fascista”, ci sono stati anche diversi imprevisti tecnici. “E’ capitato”, racconta sempre Giulia, “che qualche attore che viveva con i genitori, ogni tanto se li vedeva passare dietro nell’inquadratura oppure venivano chiamati da loro perché “gli spaghetti erano pronti” e quindi entrava la loro voce nella ripresa. Insomma dei momenti veramente esilaranti”. Senza contare i problemi di connessione. “Seguivo in diretta gli attori per poterli dirigere”, spiega sempre Giulia, “però ogni tanto si fermava l’immagine o non si sentiva l’audio e quindi bisognava rifare tutto da capo. Però sono soddisfatta davvero per il risultato finale. Siamo una grande squadra”.

Per il futuro, Giulia Magda Martinez si augura di poter far girare il suo corto a più festival possibili. “Sono molto curiosa”, conclude, “di vedere la reazione del pubblico, non vedo l’ora di sentire i primi pareri e critiche”.

Per ora si attende la tappa del festival “Ce l’ho corto film festival 2020” a Bologna, per fine novembre, dove al Cinema Europa verrà proiettato il corto di Giulia Magda Martinez insieme agli altri in gara. Il premio finale è un contratto di distribuzione.

“L’ultimo fascista” (12′, 40” – 2020). Sinossi. “Terribili pandemie possono giungere da pipistrelli o pangolini, ma la peggiore, la più micidiale, è quella generata dalle menti di un’umanità che ha perso il senso di sé”.

Locandina del cortometraggio di Giulia Magda Martinez

Mercoledì, 30 settembre 2020

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