Banchi vecchi ma schieramento nuovo, con ingressi differenziati e laboratori a rotazione al “Don Deodato Meloni”

Parla il dirigente scolastico dell'Istituto superiore di Oristano, Gian Domenico Demuro

Un’aula nella sede di Nuraxinieddu: banchi doppi sistemati in modo da recuperare spazio

I banchi monoposto non arrivano e l’avvio dell’anno scolastico è alle porte? Nessun problema, spazio all’ingegno e la soluzione si trova. Il metodo adottato dall’Istituto superiore “Don Deodato Meloni” di Oristano potrebbe essere utile anche ad altre scuole oristanesi con problemi di spazio. “Ci siamo arrangiati con quello che avevamo a disposizione”, spiega il dirigente Gian Domenico Demuro, “Con i vecchi banchi biposto da 1 metro e trenta, abbiamo studiato soluzioni che permettessero di non sprecare spazio. Tutti a distanza di sicurezza e con la propria postazione”.

L’ingegno sicuramente è prezioso, in vista di un rientro in classe che non si presenta affatto facile per studenti, docenti e personale scolastico. “Questa è solo una delle soluzioni che abbiamo adottato in vista dell’inizio delle lezioni”, prosegue il preside Demuro. “Anche noi abbiamo predisposto ingressi differenziati e contingentati per ogni plesso scolastico, con percorsi obbligatori e protocolli sanitari da rispettare, e abbiamo riadattato gli spazi condivisi e le aule in modo da accogliere nel migliore dei modi i nostri studenti”.

L’Istituto superiore “Don Deodato Meloni” di Oristano è diviso fra tre sedi: quella di Nuraxinieddu dove sono ospitate le classi quarte e quindi dell’indirizzo alberghiero, più le classi dei “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”; la sede in viale Diaz – condivisa anche con gli studenti del “Benedetto Croce” e del “De Castro” – dove è presente il triennio dell’alberghiero, più gli studenti iscritti all’indirizzo “Servizi commerciali, servizi sociali e odontotecnico”; e infine la sede in via Carducci, destinata solo alle attività laboratoriali per i ragazzi e le ragazze iscritte all’alberghiero e quindi all’indirizzo di “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.

“Per tutte e tre le sedi abbiamo differenziato gli ingressi e le uscite”, precisa il preside Demuro. “In viale Diaz, dove abbiamo circa 600 studenti e 200 persone tra corpo docente e personale, ci saranno 5 ingressi, mentre per la sede di Nuraxinieddu non abbiamo problemi, disponendo di spazi molto grandi e avendo solo 24 classi: è più che sufficiente l’ingresso principale”.

Il preside Gian Domenico Demuro

“Si inizierà il 22 settembre con le prime”, prosegue Demuro. “A seguire, il 23 settembre entreranno le seconde, il 24 le terze, il 25 le quarte e il 26 le quinte. Da lunedì 28 settembre tutti a scuola”. La prima settimana sarà dunque di rodaggio, per valutare la reale affluenza di studenti e mettere a punto gli orari di ingresso e di uscita, differenziati per sezione, anche in accordo con i dirigenti degli altri due istituti per quanto riguarda la sede condivisa di viale Diaz. “Ad esempio”, spiega sempre Demuro, “se una sezione entra alle 8.30 e un’altra alle 9, la prima uscirà alle 12.30 e l’altra alle 13, per evitare assembramenti all’ingresso e all’uscita”. Tutti gli orari e gli ingressi sono comunque in fase di definizione e saranno comunicati agli studenti in anticipo sul sito dell’istituto.

La prima settimana di prova servirà anche per capire se e come impostare la didattica mista e quindi l’ipotesi di avere in una stessa classe, a rotazione, studenti che andranno a lezione in aula e altri che seguiranno da casa.

I laboratori, che come detto hanno sede in via Carducci, di solito ospitano, a rotazione, sei classi dell’alberghiero, per un totale di tre attività in tutto: cucina, sala e ricevimento. “Per ogni cambio di laboratorio, igienizzeremo sempre tutte le postazioni”, precisa il preside Demuro. “Con la rotazione, che da sempre abbiamo adottato, non rischiamo di creare assembramenti di nessun genere”.

La questione convitto e servizio mensa, nella sede di Nuraxinieddu, è ancora in sospeso. “Anche qui dobbiamo capire come andrà la prima settimana di rodaggio”, spiega sempre il preside. “Normalmente il convitto può ospitare 90 studenti, ma in apertura del nuovo anno scolastico ridurremo il numero a 60. Per il servizio mensa ci stiamo attrezzando per capire come garantire le distanze in un momento in cui è facile creare assembramenti”.

Stesso discorso per la ricreazione: “Almeno per la prima settimana”, prosegue Gian Domenico Demuro, “agli studenti verrà richiesto di farla in aula, al proprio posto. Poi valuteremo l’ipotesi di differenziare gli orari dell’intervallo per sezione, in modo da permettere ai ragazzi di uscire in cortile”.

Infine, per l’uso dei servizi igienici, i collaboratori scolastici impegnati ai vari piani degli istituti dovranno evitare che si rechino in bagno più di un certo numero di persone contemporaneamente.

Per quanto riguarda l’uso dei presidi sanitari individuali e la misurazione della temperatura, l’Istituto Don Deodato Meloni si sta organizzando come meglio può. “Il personale docente e scolastico, me compreso,”, conclude il preside Demuro, “misurerà a inizio giornata la temperatura. Per gli studenti invece faremo a campione, perché misurare la temperatura a tutti prima dell’ingresso a scuola sarebbe pressoché impossibile, visti i numeri. Chiediamo a tutti di indossare la mascherina e di tenerla sempre, laddove non è garantita la distanza minima di almeno un metro. Abbiamo ricevuto delle mascherine ma chiaramente se le consegnassimo a tutti finirebbero in meno di 4 o 5 giorni. Per questo motivo le distribuiremo gradualmente, in caso qualcuno ne fosse sprovvisto”.

Giovedì, 17 settembre 2020

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