Il dormitorio non può riaprire. Sette persone restano senza un tetto

Situazione di allarme a Oristano

Il dormitorio di Oristano non può riaprire e i sette ospiti che sino a marzo si trovavano nella struttura adesso rischiano di trovarsi senza un tetto. Alloggiati in queste settimane nell’Hotel Delle Rose, dovranno lasciare le stanze occupate, perché il Comune al momento non ha altre risorse con le quali pagare il pernottamento.

Stamane a lanciare l’allarme è stata Luisanna Usai, responsabile dell’associazione Domus, che gestisce il dormitorio all’angolo tra via Sassari e via Palmas.

“Nelle scorse settimane abbiamo chiesto agli uffici dell’Assl una verifica sull’idoneità della struttura”, ha spiegato Usai. “Inizialmente ci era stata data un’indicazione favorevole alla riapertura, ma successivamente ci è stato comunicato formalmente che, invece, lo stabile, dove c’è un solo servizio igienico, non ha le caratteristiche di idoneità richieste dalla nuove norme sul coronavirus e dunque non può riaprire”.

Luisanna Usai – Foto OristanoNoi

Già ai primi di marzo il futuro del dormitorio era parso incerto. Lo stabile era stato messo in vendita da un privato. Da qui l’esigenza di trovare una sistemazione alternativa. Poi l’emergenza coronavirus e in tutta fretta il trasferimento degli ospiti e la chiusura per rispettare le disposizioni sanitarie.

“In queste settimane le sette persone che ospitavamo sono state alloggiate all’Hotel Delle rose, dove sono state seguite molto bene”, afferma ancora la presidente dell’associazione Domus Luisanna Usai. “Ora però non sappiamo dove potranno andare, perché noi non siamo nelle condizioni di riaprire il dormitorio. Non solo, abbiamo anche difficoltà ulteriori. Dobbiamo liberare, infatti, l’edificio di via Sassari e non sappiamo come trovare ricovero agli arredi”.

Nel dormitorio di Oristano, in cinque anni di attività, più di cento ospiti hanno usufruito dei servizi di accoglienza. Lo stabile tra via Palmas e via Sassari, dispone di cinque camere da letto distribuite su due piani. L’amministrazione comunale si era adoperata nelle scorse settimane per trovare insieme all’associazione Domus un altro stabile, ma sinora i tentativi non hanno dato esito positivo.

Venerdì, 29 maggio 2020

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