Studentesse fuori sede, la scelta di non tornare e resistere con ottimismo

La testimonianza di Ilenia Vacca e Laura Sanna, di Oristano, che hanno scelto di restare a Padova

Ilenia Vacca e Laura Sanna

Laura Sanna e Ilenia Vacca, entrambe di Oristano, sono due studentesse universitarie fuori sede che hanno deciso di rimanere a Padova e non tornare dai propri cari. Laura, 27 anni, è iscritta in Pedagogia mentre Ilenia, 27 anni, è una studentessa di Lingue all’Università di Venezia.

La loro vita universitaria – e non solo quella, ovviamente – è cambiata come quella di tutti noi. Ma le due ragazze, assieme alla loro coinquilina di Padova, hanno trovato il modo di affrontare e vivere con serenità la clausura forzata.

Dalle lezioni online, allo studio in vista degli esami fino alle attività più piacevoli, per aiutarsi a stare in compagnia. Si può dire che Ilenia e Laura abbiano trovato la loro formula vincente. 

“All’inizio abbiamo pensato di tornare, non lo neghiamo”, racconta Ilenia Vacca, “ma per la sicurezza di tutti e per senso di responsabilità abbiamo deciso di restare qui. Non sappiamo se siamo infette o meno, senza contare che avremmo potuto contrarre il virus durante il viaggio di ritorno. Meglio stare qui, per la nostra sicurezza e per quella dei nostri cari”.

Una scelta sicuramente non facile per le due giovani studentesse ma giusta e condivisa anche da tanti loro coetanei sardi che si trovano nella stessa situazione.

“Non critichiamo chi è tornato ovviamente”, aggiunge Ilenia Vacca, “speriamo che l’abbiano fatto seguendo tutte le norme del caso e rimanendo in isolamento totale una volta a casa. Noi le nostre considerazioni le abbiamo fatte: tornare sarebbe stata la scelta più scontata, anche perché le lezioni all’università sono tutte online, e come le seguiamo da qui le avremmo potute seguire da casa nostra in Sardegna. Ma alla fine siamo rimaste a Padova”.

Ilenia Vacca

Una routine quotidiana, la loro, che vede impegnate le due ragazze e la loro coinquilina in diversi modi, oltre al dovere universitario.

“Cuciniamo molto”, racconta sempre Ilenia Vacca, “dai pancakes alle torte salate, trovando nuove ricette online; cerchiamo di fare dell’attività fisica e approfittare di questo periodo per prenderci cura di noi stesse. I puzzle e qualche gioco di società ci aiutano a passare il tempo”.

“Oltre allo studio”, aggiunge Laura Sanna, “mi sto dedicando alla cura delle mie piantine grasse sul balcone. Ascoltiamo in casa tanta musica, fondamentale anche per quando abbiamo l’umore un po’ a terra, e poi sì, ci stiamo dilettando in cucina. Ma stiamo anche cercando di mantenerci in forma con dell’attività fisica”. “Ah, sì, evitiamo le catene sui social… quelle no, per ora resistiamo”, racconta Laura sorridendo.

Laura Sanna

“Insomma, cerchiamo di pensare a noi stesse e – nei momenti di sconforto – ricordarci perché siamo venute qui. Io, ad esempio, ho ripreso in mano gli studi dopo tanto tempo e finalmente ho trovato la forza e la motivazione di continuare ad andare avanti e per poi finalmente laurearmi”, spiega sempre Ilenia Vacca.

E quando l’umore è proprio a terra, ecco qualche soluzione. “Un ottimo modo per esser di buon umore”, spiega Ilenia Vacca, “è anche quello di improvvisare degli aperitivi dell’ultimo momento, dentro casa, con un bicchier di vino. Oppure farci una tazza di tè caldo per smorzare la noia e la solitudine con quattro chiacchiere in cucina”.

“Certo, per chi non ha da studiare e si trova fuori sede come noi, bloccate e lontane da casa, immagino sia difficile affrontare tutto questo. Però credo che sia importante approfittarne di questo momento per imparare ad ascoltarci, riflettere su noi stessi e porsi degli obiettivi. Insomma lavorare su quello che si può o si vuole fare, ora e in futuro”, conclude Ilenia.

Tra i messaggi che le due ragazze ci mandano, anche quello di rispettare le regole e l’invito di restare a casa e uscire il meno possibile. “Ci tengo infatti a ricordare una cosa”, conclude Laura: “ora più che mai, è importante per chi studia o lavora fuori dalla Sardegna rimanere dove ci si trova e non tornare. Tornare a casa non ha senso. Non saranno mai abbastanza le volte in cui lo si dice. Non spostiamoci, è solo peggio, e mettiamo a rischio non solo la nostra salute ma anche quella degli altri e dei nostri cari”.

Lunedì, 23 marzo 2020

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