Vito Manis e le sue maschere di Sartiglia: “Negli ultimi anni un ritorno al passato”

L'artigiano e ceramista oristanese dà il volto ai cavalieri della corsa

Foto da pagina Facebook Vitaliano Vito Manis

Negli ultimi anni il richiamo del passato e dei colori tipici della Sartiglia di una volta, quella degli anni ’70, è sempre più forte. Come le mascherine nere, dipinte a mano, che circondano gli occhi di quel volto, simbolo chiave del carnevale oristanese. Un ritorno alle origine, dunque, che rivive nelle creazioni dell’oristanese Vitaliano, Vito, Manis.

Ceramista di professione e artigiano per passione, Vito Manis, nel mondo dei sartiglianti è conosciuto per essere il depositario di questa tradizione artistica rappresentata nelle sue maschere di Sartiglia. Il suo talento continua, negli anni, a dare vita ai volti iconici e dai tratti androgini dei cavalieri che, una volta indossate queste maschere, diventano i protagonisti della corsa alla stella.

Il suo mondo è nello studio in via Neapolis 15, dove prima di lui, lavorava il padre da cui ha imparato i segreti del mestiere.

“Faccio il ceramista da quando ero ragazzo”, racconta Vito Manis, “ho imparato da mio padre. Negli anni ’80 abbiamo iniziato a realizzare le prime maschere e, nel tempo, anche gli stessi cavalieri hanno iniziato a contattarci”.

“Le prime maschere”, spiega sempre Vito Manis, ” le realizzavamo utilizzando materiali come garza e gesso. Le richieste nel tempo aumentavano e così abbiamo deciso di sperimentare nuovi materiali. Siamo stati i primi, negli anni novanta, a realizzare le maschere in resina: più malleabile e duttile. Il risultato finale era una maschere più leggera da indossare per gli stessi cavalieri”.

Maschere in lavorazione – Foto pagina Facebook Vitaliano Vito Manis

Cambiando il materiale anche i tempi di realizzazione sono diventati più brevi. “Attualmente lavoro da solo”, dichiara Vito Manis, “prima eravamo in tre a realizzare le maschere: io, mio fratello e mio padre. Solitamente inizio tre mesi prima della Sartiglia”.

Ma prima di metter mano e a quello che sarà poi il risultato finale della maschera, il lavoro dell’artigiano e ceramista oristanese, inizia ancor prima, dal confronto e dall’ascolto dei cavalieri.

“Mi arrivano tante richieste diverse, anno dopo anno, da parte dei cavalieri”, spiega Vito Manis, “vengono da me con le idee ben chiare su come vogliono la maschera, che colori utilizzare e che tratti marcare di più. Il mio lavoro consiste prima di tutto nell’ascoltarli e poi, cercare di andare il più possibile incontro alle loro esigenze, spesso dettate anche da scelte estetiche legate ai costumi scelti per quell’anno”.

Maschere di Sartiglia – Foto pagina Facebook Vitaliano Vito Manis

Dialogo e confronto sono quindi alla base del lavoro di Vito Manis, senza però snaturare quello che è il suo stile e tratto distinguibile dalle altre maschere che si realizzano a Oristano.

“E’ chiaro”, dichiara Vito Manis, “che ho una mia tecnica e dei miei segreti che applico durante la realizzazione delle maschere; ad esempio, le mie maschere si distinguono dalla forma degli occhi e delle labbra. Non ci sono tratti estetici o decorativi come, lacrime sul viso o simili”.

Sono tanti i cavalieri che si rivolgono a Vito Manis per la realizzazione delle loro maschere, gli stessi che anche qualche giorno prima, se non il giorno stesso, si rivolgono sempre a lui per farsele sistemare o riparare. “Mi è capitato diverse volte”, racconta Vito Manis, “di aver dovuto sistemare certe maschere anche la domenica sera, perchè magari si sono scheggiate o rovinate durante la corsa o le pariglie. Non ho invece mai fatto le maschere ai su componidori che, solitamente, sono realizzate in legno, al massimo le ho solo restaurate quando mi veniva richiesto”.

L’arte di Vito Manis è rintracciabile anche nei volti mascherati dei trombettieri e tamburini. Per quest’anno, Vito Manis ha realizzato una ventina di maschere. “Il bello del mio lavoro”, racconta Vito, “è che posso decidere cosa fare, sfrutto la mia creatività di artigiano per quanto mi è possibile, cercando di fare sempre del mio meglio”. E a proposito di creatività, a una settimana dalla Sartiglia, ci si chiede quali saranno le novità in termini di costumi, maschere e colori e Vito Manis risponde: “Quest’anno noterete sicuramente una maschera un po’ più particolare, diversa rispetto alle altre”. Chissà quale sarà.

Vito Manis da giovane – Foto pagina Facebook Vitaliano Vito Manis

Martedì, 18 febbraio 2020

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