Addio Dejan, morto all’ospedale di Oristano

Arrivato 30 anni fa dalla Macedonia, in città era conosciuto come Gianni

Dejan Dragutinovik

Viveva a Oristano da 30 anni, arrivato dalla Macedonia del Nord quando era solo un ragazzino. In città in molti lo hanno notato, e chi aveva saputo andare oltre le apparenze e i pregiudizi lo chiamava Gianni.

Dejan Dragutinovik, questo il suo vero nome, è morto ieri mattina all’ospedale di Oristano, in seguito a un ricovero.

Dejan – Gianni passava le giornate nella zona di Città giardino, vicino allo stabile di via Rockefeller dove vive la comunità Rom di cui faceva parte.

Per alcuni residenti del quartiere, spesso, il resto della spesa era per lui, insieme a due chiacchiere. Ai distratti automobilisti di passaggio poteva sembrare solo un personaggio bizzarro e alcuni si sono spinti oltre, creando una pagina Instagram cui affidare le sue foto rubate, tra sfottò e ilarità. Il dato oggettivo è che un uomo di 46 anni se ne è andato, come ultimo tra gli ultimi.

Giovedì, 27 febbraio 2020

12 Commenti

  1. Non conoscevo Dejan ma voglio ringraziare l’autore di questo articolo che con poche e semplici frasi ha raccontato una vita (e una morte) con discrezione e sensibilità.

  2. Non lo conoscevo bene, anche perchè sono arrivata da poco alla scuola magistrale di oristano. Vedevo tutti i ragazzini che passando lo prendevano in giro e mi si spezzava il cuore a vederlo in quello stato in mezzo alla strada.
    Mi dispiace per la sua morte ma ora posso solo dire che riposi in pace

  3. Io lo conoscevo esso di postava vicino alla mia vecchia scuola mi dispiace è sempre stato preso in giro da tutti se le persone pensavano a se stessi invece di prendere in giro un povero indifeso

  4. Mancherà al ns rione Gianni..una persona buona..ma come dice questo bellissimo articolo, ultimo degli ultimi..conoscevo tutta la sua famiglia..ormai penso ci sia solo un fratello..tutti morti molto presto..

  5. L’ho notato alcuni anni fa passandogli davanti. Poi un giorno l’ho salutato. Mi ha risposto sorridendomi soprattutto con gli occhi, ho subito notato uno sguardo buono, non si aspettava che un estraneo potesse salutarlo. Non mi ha chiesto niente. Poi ho iniziato a fermarmi e a scambiare qualche parola. Gli compravo spesso sigarette, l’ unico suo piacere. Si accontentava di poco. Raccontava volentieri della sua vita sfortunata e soprattutto solitaria. Ricordero’ sempre il suo sorriso, spero che ora sia nel mondo che avrebbe voluto e che la società egoista in cui ha vissuto gli ha sempre negato. Ci mancherai

  6. Povero ragazzo ,se I miei se venivano a sapere che prendevo in giro qualcuno erano guai ,mi hanno insegnato il rispetto specialmente verso i più poveri.Priima di prendere in giro qualcuno mettiamoci al loro posto ,Riposa in pace Gianni …fai buon viaggio

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