“Impara l’Inglese con Ale”. Un metodo didattico originale a Oristano

Alessandra Serra, si racconta

A Oristano si dà grande importanza all’apprendimento della lingua inglese. E l’età non importa se si vuole imparare una nuova lingua. “Basta avere passione e curiosità”, parola di Alessandra Serra, 35 anni, di Oristano, tutor e insegnante di inglese.

I suoi corsi sono rivolti a tutti, dai bambini agli adulti. Nessun limite o livello richiesto. Se poi ci si diverte mentre s’impara l’inglese, è ancora meglio.
Alessandra Serra, laureata in Lingue e Comunicazione all’Università di Cagliari, si è formata, dopo un periodo all’estero a Londra, con il metodo “English is Fun” di Adriana Cantisani, la tata della tv per la trasmissione “SOS TATA” su La7. Da questo metodo, che si rivolge a tre fasce d’età (0-3 anni, 3-8 anni e infine, 8-12 anni), dopo varie esperienze lavorative, Alessandra Serra ha poi elaborato un metodo tutto suo, su misura dei suoi studenti e delle loro esigenze. Fondamentale per la sua formazione anche il master di tre anni in counseling socio educativo nella scuola di psicoterapia IFREP di Selargius, della durata di tre anni, dove Alessandra Serra ha avuto modo di sviluppare capacità come la gestione dei gruppi, sviluppare la leadership e le abilità comunicative.

Sui social poi, Alessandra Serra è molto attiva. La sua pagina Facebook “Impara l’Inglese con Ale” propone video didattici e motivazionali sull’apprendimento della lingua inglese, ma anche consigli e regole di grammatica e temi di approfondimento linguistici. Il tutto con un linguaggio semplice, diretto e comprensibile a tutti.

“A Oristano”, spiega Alessandra Serra, “collaboro con l’asilo “Il Piccolo Principe” e quindi con la fascia d’età dai 0 ai 3 anni. Da quest’anno poi ho un nuovo gruppo di bambini che addirittura iniziano ad approcciarsi all’inglese a soli dieci mesi d’età. La risposta e l’interesse da parte delle mamme è molto positiva. Adesso siamo in un periodo di riorganizzazione e programmazione didattica, ma le attività stanno già riprendendo con grande partecipazione da parte di tutti i bambini”.


Foto Medusa Photography

“Le richieste d’iscrizioni”, come testimonia Alessandra Serra, “da parte delle mamme per i loro bambini, ma anche da parte delle associazioni e scuole, aumenta ogni anno”.

Tra le associazioni dove Alessandra Serra propone i suoi corsi, c’è anche Paradigma Cultura. “Quest’anno”, spiega “conduco un gruppo di bambini iscritti alle elementari più qualcuno che sta invece finendo l’infanzia”.

Non solo bambini ma anche adulti. “Qui all’associazione ho anche altri corsi per adulti di tutti livelli (dal principiante all’avanzato). Ho studenti di tutte le età e questo mi permette di variare sempre le mie lezioni che non si pongono mai con il classico metodo scolastico ma sempre con attività laboratoriali, mentre per i bambini spiego l’inglese con il gioco e l’interazione”.

“L’esigenza di studiare la lingua inglese nel nostro territorio è evidente”, prosegue sempre Alessandra Serra, “In questi anni ho avuto modo di costatarlo in prima persona. Ho collaborato anche con la scuola in via Campania l’anno scorso, e in soli quattro mesi avevo circa 100 bambini, di 4 e 5 anni, ovviamente in sezioni alternate. Una richiesta del genere fa capire quanto in città sia forte l’esigenza di imparare l’inglese sin dalla tenera età”.

“Impara l’inglese con Ale”. Il metodo

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“L’insegnamento di una nuova lingua può esser proposto al bambino in tanti modi diversi, dall’asilo, ai laboratori didattici ma anche in casa privatamente. L’importante è che sia fatto sempre in maniera molto leggera e giocosa. E soprattutto le lezioni devono avere cadenza settimanale, con delle regole e un ordine.

L’insegnamento della lingua inglese dev’essere introdotto nelle routine del bambino che va sempre rispettata. Ad esempio, all’asilo prima c’è lo snack time, poi il momento in cui si cantano le canzoni dei nomi di tutti i bambini presenti, includendoli così nell’attività. Da lì in poi, si inizia con le lezioni strutturate in un certo modo, leggere ma sempre con obiettivi specifici”.

L’apprendimento linguistico nei bambini

“Il bambino può imparare fino a 7 lingue contemporaneamente. È un falso mito credere che il bambino venga così destabilizzato. Chiaramente viene sollecitato perché soggetto a più stimoli ma l’apprendimento dai 0 ai tre anni di più lingue è un dato di fatto. L’importante, è che venga utilizzato un solo canale di comunicazione. Se un bambino, ad esempio, ha un padre tedesco e la mamma italiana, il primo dovrà sempre utilizzare lo stesso canale linguistico con il figlio, e quindi parlare in tedesco, lo stesso farà la madre, parlando in italiano. La lingua non è altro che la relazione affettiva, il suono non è solo uno dei primi canali di comunicazione per un bambino ma è anche un canale affettivo”.

Con i bambini più grandi l’apprendimento linguistico è differente. “Dai 3 ai 5 anni, in su, le attività sono più strutturate perché i bambini sviluppano una maggiore motricità corporea, un loro pensiero critico, capiscono che quando sono separati dai genitori possono comunque maturare una loro forma di indipendenza. Le attività che propongo a loro variano molto, dai lavoretti con materiali vari ai giochi di movimento, all’uso della musica.


Foto Medusa Photography

Quello a cui tengo maggiormente, oltre alle attività, è la programmazione. Io creo tanto a casa e questo mi permette di sperimentare su di loro. Dai ritagli, ai colori, giochi, flash cards imparare per associazione visiva, canzoni, tutto ciò permette un miglior apprendimento della lingua. Importantissima la scelta di non tradurre, le lezioni avvengono in lingua, io lavoro molto con la modulazione, non traduco. Credo sia fondamentale, sia per i bambini ma anche per i ragazzi e adulti, la pronuncia”.

Pronuncia e ascolto ma anche partecipazione attiva e rapporto di fiducia che si instaura tra insegnante e bambino. “Io sono una guida, loro fanno da soli, prendono me come uno strumento ma poi diventano autonomi. Imparare una lingua vuol dire anche rapportarsi con la diversità, la cultura, il modo di comunicare di una cultura. Rapportarsi con il diverso. Il bambino apre i suoi schemi mentali. Non solo, la partecipazione attiva, include anche l’ascolto dei problemi e delle difficoltà, incentivare e motivare molto il bambino, l’adolescente o l’adulto affinché siano partecipi di questo percorso. È questo il mio obiettivo”.

Martedì, 17 dicembre 2019

5 Commenti

  1. Che dire:Alessandra è un’insegnante che sprigiona energia da tutti i pori, con un un po’ di costanza e applicazione è impossibile con lei non migliorare la conoscenza della lingua inglese.

  2. Ginevra segue le lezioni con lei da quando aveva 5 mesi…ora ha 3 anni e mezzo.
    A parte il divertimento assicurato,ormai capisce tutto quello che Ale dice e chiede di fare…e ripete!

  3. Grazie Marcella, importante é stimolare la creativitá e la curiositá da parte dell’insegnante, ma altrettanto importante é l’impegno, la costanza, la motivazione che spinge l’alunno in se!

    Grazie Efisio!!

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